L’onicofagia non va sottovalutata: ci sono dei rimedi per poter smettere subito con il vizio di mangiarsi le unghie.
Il mangiarsi le unghie, l’abitudine che la scienza indica come onicofagia, è un comportamento compulsivo e antigienico, un’attività parafunzionale molto comune, soprattutto tra i bambini, che può anche esplicarsi in forme patologiche. In alcuni casi, infatti il mangiarsi le unghie è associato a un disturbo del controllo degli impulsi o, peggio, a un disturbo ossessivo-compulsivo.
Bisogna innanzitutto distinguere fra l’abitudine comune ma non ossessiva e la forma più dannosa e sintomatica di un disagio psicologico. In tutti e due i casi, però, il mangiarsi le unghie può avere effetti dannosi sulle dita, a partire dalle infezioni. Il contatto tra dita e bocca è sempre un vettore di infezione.
Queste aggressioni possono interessare tanto la pelle intorno alle dita quanto la bocca, con lesioni gengivali e danni ai denti. Non è raro che l’onicofagia possa trasformasi in veicolo per trasferire batteri accumulati sotto la superficie dell’unghia fino alla gola e quindi alle vie respiratorie.
Da tempo, la psicologia associa questo comportamento all’ansia. In tal senso, è lecito associare l’onicofagia a delle situazioni particolarmente stressanti o di disagio. Ed ecco perché per risolvere il comportamento, declinato nelle sue espressioni più dannose e ossessive, non si esclude la terapia comportamentale associata all’analisi psicoanalitica.
Rimedi all’onicofagia: non c’è sempre bisogno di trattamenti drastici
Il trattamento più comune, che è anche il più economico e pratico, è quello di applicare uno smalto trasparente dal sapore amaro sulle unghie. Gli specialisti consigliano di utilizzare uno smalto particolare addizionato con benzoato di denatonio: un composto chimico molto amaro ma non dannoso per l’organismo. Il saporaccio dovrebbe scoraggiare la pratica del mordersi le unghie.
Alcuni comportamentalisti suggeriscono di provare a trovare qualche attività che tenga occupate le tue mani. Per esempio giocare con una pallina antistress. La manipolazione di oggetti va intesa come un comportamento alternativo che funziona anche come esercizio di controllo dello stimolo. Si può anche occupare la bocca. Come? Masticando un chewingum senza zucchero o un bastoncino di liquirizia.
Più di recente, le aziende tecnologiche hanno iniziato a produrre dispositivi indossabili e applicazioni per smartwatch che tracciano la posizione delle mani degli utenti. C’è anche chi usa cerotti per coprirsi le unghie. Alcuni studi hanno dimostrato pure l’efficacia del mantenere le unghie correttamente tagliate, così da non incorrere in tentazioni: chi cura le proprie mani, magari con sedute di manicure, comincia a cambiare approccio, se il comportamento non è patologico.