Ci sono bambine nel mondo che hanno dovuto rinunciare alla loro infanzia troppo presto. Sono le vittime dei matrimoni precoci che vengono costrette a fare tutto quello che vogliono i mariti. Vengono picchiate e maltrattate se osano rifiutarsi o ribellarsi. Ogni giorno nel mondo 37.000 bambine sono costrette a sposare uomini molto più grandi di loro. I matrimonio precoci coinvolgono 15 milioni di ragazze ogni anno. Il 30% delle ragazze nei paesi a basso reddito si sposa prima dei 18 anni e in un caso su 9 vengono date in sposa prima dei 15 anni. In alcune circostanze, le spose bambine hanno solo otto o nove anni. Il matrimonio precoce colpisce ogni aspetto della vita delle ragazze. Una volta date in sposa, hanno poco o nessun accesso all’istruzione; corrono un rischio maggiore di subire pericolose complicanze, potenzialmente letali, in gravidanza, contrarre l’Hiv, e soggette a violenza domestica e sessuale. Il matrimonio precoce è una violazione dei diritti umani. È illegale secondo il diritto internazionale ed è vietato in molti dei paesi che registrano un alto tasso di matrimoni precoci, ma le leggi esistenti spesso non vengono applicate oppure forniscono eccezioni per ottenere il consenso dei genitori o per le pratiche tradizionali.
Il fenomeno dei matrimoni precoci riguarda i paesi dell’Asia meridionale (il 46% delle ragazze si è sposata prima di aver compiuto 18 anni) ma è ampiamente diffuso anche nell’Africa subsahariana (37%), in America latina e nei Caraibi (29%), in Medio Oriente e in Africa del Nord (17%), in Asia Orientale e nel Pacifico con il 18% (ma il dato non comprende la Cina).
La Sezione Italiana di Amnesty International, nella settimana dedicata alla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, punta l’attenzione sul governo del Burkina Faso, in cui il matrimonio forzato è un fenomeno estremamente diffuso, soprattutto nelle aree rurali.
Da quasi un anno, Amnesty International chiede al governo del Burkina Faso di far rispettare la legge e proteggere le ragazze e le giovani donne dai matrimoni forzati e precoci. Grazie agli sforzi di tutto il movimento, nel dicembre 2015, il ministero delle politiche e della solidarietà sociale del Burkina Faso ha adottato una strategia nazionale (2016-2025) e un piano d’azione triennale (2016-2018) per prevenire ed eliminare il matrimonio precoce nel paese. Anche se questo è stato un passo avanti positivo, c’è ancora molta strada per realizzare gli obiettivi della campagna. Per questo abbiamo deciso di dedicare l’8 marzo a questa campagna, per far capire al governo del Burkina Faso che non ci fermeremo fino a quando tutte le ragazze e le bambine siano al sicuro dalla pratica ignobile dei matrimoni precoci e forzati.
Per l’occasione, attiviste e attivisti di Amnesty Lazio organizzano diverse iniziative in cui è possibile sostenere la campagna “Mai più spose bambine”, firmare l’appello per il Burkina Faso e partecipare alla azione di solidarietà.
Di seguito, tutti gli appuntamenti:
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