Giovedì 15 Ottobre il Comitato civico “Pandora” di Itri ha consegnato al Commissario Prefettizio Dr.ssa Raffaella Vano un plico contenente la seguente richiesta di annullamento riguardante l’ultimo appalto di Pubblica Illuminazione, alla luce delle numerose incongruenze riscontrate, corredato da un’ampia documentazione e da numerosi allegati tecnici e fotografici. Questo in previsione del prossimo incontro con il Commissario previsto per il 29 Ottobre, giorno in cui avverrà anche la consegna delle numerose firme raccolte tra i cittadini, e di ulteriori possibili segnalazioni che il Comitato sta valutando di fare ad altre istituzioni ed autorità di controllo preposte. Di seguito il testo.
Oggetto: Annullamento Appalto Pubblica Illuminazione
Alla c.a. Commissario Prefettizio del Comune di Itri
Dr. Raffaella Vano
La nostra richiesta si riferisce alla gara d’appalto ad evidenza pubblica, con oggetto la Concessione del Servizio di Pubblica Illuminazione e relativo Efficientamento Energetico.
Come molti già hanno potuto constatare, nel momento in cui il Concessionario ha messo mano all’esecuzione del contratto, presto sono balzate agli occhi dei cittadini diverse anomalie:
• impatto estetico non contestualizzato (particolarmente nei tre centri storici);
• metodo di lavoro degli operai poco ortodosso e a tratti non rispettoso del decoro urbano;
• fasci luminosi proiettati per lo più a caso e palesemente in violazione della disciplina regionale sull’inquinamento luminoso;
• altri disagi e criticità segnalate dai privati cittadini.
A seguito di ciò un gruppo di Volontari ha cercato di comprendere le cause che hanno consentito un approccio così precario per un servizio di Pubblica Utilità ad un intervento di rilevanza economica importante, che si aggira oltre i due milioni di euro, il quale sarebbe dovuto essere prima di tutto un intervento innovatore per il nostro Comune. Quindi, si è iniziato ad analizzare la faccenda in maniera più approfondita e si è appreso che la società vincitrice della gara europea indetta dal Comune di Itri per l’aggiudicazione del suddetto servizio, ultimamente ha vinto gare con oggetto simile un po’ in tutto il circondario. In particolare nel Comune di Fondi, a luglio di quest’anno, la gara per l’aggiudicazione dello stesso servizio, è stata oggetto di una vicenda giudiziaria presso il Tribunale Amministrativo Regionale. La ditta Concessionaria dell’appalto Fondano e cioè la stessa ditta dell’appalto Itrano, è stata dichiarata non idonea all’esecuzione dei lavori e quindi non idonea all’aggiudicazione della Gara con conseguente revoca dell’appalto, per carenza dei requisiti tecnico-finanziari necessari per poter partecipare alla gara d’appalto, gli stessi previsti dal Bando di Gara di Itri.
Sulla base di un’analisi della documentazione si rilevano le seguenti anomalie:
1) Il Bando del comune di Fondi per il servizio analogo è IDENTICO a quello del Comune di Itri ad eccezione fatta degli importi, della denominazione ufficiale ed indirizzo (Comune di Itri anziché Fondi). Non solo. A conferma di quanto da noi sostenuto, nel Bando di Itri si fa riferimento, al capo VI.3 comma a), alla determinazione n° 708 del 25/06/2014- Tale determinazione non è del Comune di Itri bensì del Comune di Fondi (Allegati i due Bandi gemelli), disciplinare di gara Fondi/Itri, determinazione dirigenziale 708 25/06/2015 Comune di Fondi.)
2) La Sentenza del TAR del Lazio n°00520/2015 Reg. Prov. Coll. – n° 00159/Reg. Ric che ha annullato l’appalto del Comune di Fondi, rileva:
• la mancanza dei requisiti tecnici (la ditta Concessionaria ha prodotto documentazioni attestanti lavori pregressi presso il Comune di Minturno per 4300 punti luce nei precedenti tre anni. in realtà, come accertato dal Tar in sede di controversia, i punti luce sono circa 3800). Questi requisiti sono gli stessi previsti dal disciplinare di gara del Bando del Comune di Itri;
• La carenza dei requisiti relativi alla tipologia di lavori svolti precedentemente dal progettista;
Da qui sorge la necessità di verificare se il progettista fosse lo stesso anche per il Comune di Itri e se tutti i requisiti per accedere alla gara siano stati rispettati.
3) Un aspetto non marginale è che i due bandi sono stati emanati a distanza di 14 giorni l’uno dall’altro, ad agosto 2014, e le rispettive aggiudicazioni a distanza di due giorni nel mese di ottobre 2014. Inoltre, alcuni dei requisiti richiesti da ambedue i bandi, a detta del Giudice Amministrativo, non sono stati presentati nemmeno in sede di ricorso svoltosi circa un anno dopo, luglio 2015. Ulteriore dimostrazione questa, che la ditta non li possiede quei requisiti;
4) Si evince un diffuso disagio conseguente alla sostituzione dei corpi illuminanti, oggi fatto oggetto di una Petizione Popolare che raccoglie centinaia di sottoscrizioni. A nostro parere i nuovi corpi illuminanti costituiscono gravi violazioni della L.R. 13 Aprile 2000 n. 23 sulla riduzione e prevenzione dell’Inquinamento Luminoso. Ad esempio:
• ex art. 12 i fasci luce dei corpi illuminanti dovrebbero avere coni luminosi non superiore ai 90°, mentre in realtà sono stati installati corpi illuminanti (plafoniere) con coni luminosi di 150° (vedi scheda tecnica Theos in allegato e foto in allegato).
• Lo stesso articolo vieta, nell’ illuminazione di edifici di particolare interesse storico/architettonico, l’emissione di fasci luminosi rivolti verso la volta celeste e l’abbassamento dell’intensità luminosa alle ore 23,00 con successivo spegnimento, salvo deroghe Sindacali per eventi di particolare importanza, alle ore 24,00. Guardando il Castello Medievale nelle ore notturne si vede un’imponente scia luminosa proiettata verso l’alto e quindi un’ulteriore violazione dell’art. 12 (vedi foto).
Inoltre nell’abitato di Sant’Angelo sono state semplicemente sostituite le vecchie lampade con nuove lampade a LED le cui caratteristiche illuminotecniche indicano la qualità di 3000K (gradi kelvin). La scala Kelvin, a cui fa riferimento anche la normativa regionale, con 3000 indica valori che dovrebbero produrre una luce calda e non bianco latte (vedi foto ), e pertanto riteniamo che il valore indicato sul bulbo della lampada è falso. Inoltre non si rileva il produttore della lampada, quindi, non si può risalire alle reali caratteristiche tecniche dei dispositivi installati, come disciplinato dal punto 1.3 del contratto, il quale nello specifico prevede “…un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, dimensione, qualità e prezzo.”
5) Ulteriore incomprensibile stranezza, l’art 32 del Contratto di Concessione per l’Affidamento della Gestione, etc, etc tra Comune di Itri e ditta D’urso Impianti srl, stabilisce che : “ Per ogni controversia relativa al presente contratto è competente il Giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato e perciò il Foro di Pistoia” .
6) la S.p.A. Finworld che ha rilasciato garanzia fideiussoria per conto della D’Urso Impianti Srl sia per il contratto del Comune di Fondi che per quello del Comune di Itri è stata cancellata d’ufficio dall’elenco delle società fideiussorie della riconosciute dalla Banca d’Italia in data 06 Giugno 2015 e ed è rientrata nel pre detto elenco in data 28 Agosto 2015.
Insomma, i dubbi sugli aspetti burocratici, particolarmente dopo una comparazione con la situazione di Fondi, sono doverosi e diversi, sugli aspetti pratici le carenze sono lampanti.
E’ auspicabile una puntuale verifica della rispondenza dei lavori finora effettuati con quanto definito nel Progetto Esecutivo redatto dalla ditta Appaltatrice e, sulla base delle gravi perplessità illustrate nei punti precedenti, una attenta disamina di tutte le fasi del procedimento che hanno portato all’aggiudicazione della Concessione del Servizio, a partire dalla formulazione del bando, aggiudicazione della relativa gara, stipula del contratto, corretta esecuzione dello stesso. Quindi doverose verifiche e sopralluoghi dettati dalla normativa a tutela del contesto ambientale e storico in cui si opera e sopratutto sul rispetto degli alti valori del nostro ordinamento quali, legalià, buon andamento dell’amministrazione pubblica, trasparenza ed economicità.
Alla luce di quanto esposto, dopo attenta verifica da parte Sua, richiediamo l’annullamento dell ‘ appalto tra la ditta D’urso Impianti ed il Comune di Itri regolato dal Contratto di Concessione Rep. 2100 del 11 Marzo 2015.
COMITATO “PANDORA”
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