Le ragioni politiche che hanno spinto SEL-SI e il suo gruppo consiliare a sostenere la Giunta Bartolomeo in questi tre anni di attività amministrativa sono sempre state legate alla volontà di realizzare gli obiettivi definiti nel programma elettorale, con il fermo impegno di condividerli e attuarli con la maggioranza di centro-sinistra con la quale ci presentammo nel 2013.
La nostra esperienza amministrativa è stata sempre coerente e lineare.
Quello che abbiamo sempre sostenuto e per cui ci siamo battuti era ed è il rispetto di quel progetto politico sulla base del quale si ritenne possibile un accordo, arginando spinte difformi che potessero penalizzare e ostacolare l’azione amministrativa.
Pur fra mille difficoltà e malesseri, che hanno prodotto anche al nostro interno strappi significativi, e che ci hanno visto prendere posizioni critiche verso questa maggioranza e le forze politiche che la compongono, SEL ha avuto e continua ad avere un ruolo politico propositivo, oltre ad avere fornito, attraverso i propri rappresentanti istituzionali, un consistente apporto, tanto più travagliato per il lavoro ad ostacoli che hanno dovuto affrontare.
Vogliamo essere onesti come siamo abituati a fare: molte risposte, soprattutto quelle legate alla quotidianità dei cittadini, non sempre hanno trovato adeguati e tempestivi riscontri. Su questo terreno, intendiamo insistere, dentro e fuori dall’Amministrazione.
Riteniamo, infatti, che al di là di ogni discussione su cariche presidenziali, punto centrale per poter continuare debba essere la concretezza delle risposte che la città attende e legittimamente pretende: accelerazione dei tempi ed efficienza della macchina amministrativa sono condizioni irrinunciabili.
Quanto alla elezione del nuovo Presidente del Consiglio, SEL, come è noto, ha espresso la propria contrarietà alla modifica dell’assetto consiliare – che confermiamo nelle sue motivazioni.
Del tutto incomprensibile qualsiasi riferimento ad improbabili ipocrisie; logora e paradossale l’accusa di una nostra partecipazione a giochi di poltrona, alle quali siamo da sempre totalmente estranei.
Sorprende che qualcuno, peraltro molto attento all’operato dell’amministrazione comunale, poi volutamente non rammenta che SEL è una forza politica che ha rinunciato ad una delega e ad una carica di prestigio quale quella di Vice-Sindaco, rimettendole nelle mani del capo dell’Amministrazione.
Pur nella difficoltà oggettiva di aderire ad una proposta non condivisibile, che ci fa comprendere le ragioni della criticità forte di alcune prese di posizione, la votazione del presidente del Consiglio, ha rappresentato un fatto del tutto secondario e ininfluente, almeno rispetto al nostro obiettivo di rilancio programmatico; per questo abbiamo ritenuto di doverci adeguare ad una scelta di maggioranza, mantenendo ferma la necessità di garantire un impegno forte riguardo ai temi di interesse della città e il rilancio dell’attività amministrativa in maniera coesa ed efficace.
SEL, nel ribadire fortemente il proprio disinteresse alle logiche di “posizionamento”, ha spostato l’asse portante della discussione, chiedendo con fermezza una maggiore agibilità politica e amministrativa e la condivisione da parte di tutte le componenti di coalizione dell’attuale maggioranza, di una piattaforma di obiettivi concreti da realizzare in questo ultimo periodo di amministrazione.
Tra i temi che abbiamo posto al centro del dibattitto , in quanto per noi irrinunciabili, il ridisegno di una città che parta da un piano regolatore in grado di conciliare sostenibilità e sviluppo; la definizione della gestione pubblica del servizio idrico integrato; attenzione al disagio sociale con interventi a sostegno di una maggiore qualità della vita e un contrasto all’esclusione sociale e alla povertà; un’adeguata ed efficace lotta alle diverse forme di inquinamento; interventi strutturali e di sicurezza nelle scuole.
La condivisione, da parte di tutte le forze della coalizione, di un documento programmatico di fine mandato, e una maggiore agibilità politica e amministrativa, rappresentano condizioni necessarie per poter immaginare un prosieguo della nostra azione politica all’interno dell’attuale Amministrazione.
Resta chiaro che ove mai fosse realistica la paventata ipotesi di un’intesa PD-Forza Italia a Formia, che qualcuno intravvede nella scelta del nuovo presidente del consiglio comunale, noi saremmo già assolutamente FUORI. La politica delle larghe intese non ci appartiene.