Un caso limite di omessa fatturazione richiama l’attenzione su un problema diffuso che danneggia e penalizza gli utenti in tutta Italia
Questa volta la mancata fatturazione dell’utenza elettrica di un associato di Terracina si era protratta addirittura per 3 anni, fino al recapito di una bolletta esorbitante da oltre 1800 euro. Oltre a questo va ricordato che l’utente che non riceve le bollette non è in grado di monitorare i consumi né valutare offerte più convenienti. L’atteggiamento ostruzionistico del gestore, Eni, ha costretto l’utente, dopo tanti reclami ignorati e un tentativo di conciliazione fallito, a ricorrere al Giudice di Pace per ottenere, almeno, la rateizzazione. La sentenza ha confermato che in questi casi il consumatore ha diritto ad una rateizzazione che tenga conto del periodo di omessa fatturazione. Il venditore, infatti, ha l’obbligo di fornire all’utente energia elettrica e gas e, parimenti, di emettere bollette bimestrali o mensili a seconda del piano contrattuale prescelto.
Il Giudice ha inoltre evidenziato come in tale materia l’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas ha espressamente previsto che, salvo diverso accordo tra le parti, quanto fatturato debba necessariamente essere rateizzato in un numero di rate di ammontare costante e pari almeno al numero di bollette di acconto o stimate ricevute o che si sarebbero dovute ricevere.
«La mancata fatturazione dell’utenza – commenta l’avvocato Franco Conte, responsabile di Confconsumatori Latina– si è protratta per 3 anni e quindi andava effettuata una rateizzazione di 18 rate bimestrali poiché trattasi di utenza regimentata con fatturazione bimestrale». L’atteggiamento ostruzionistico del venditore, oltre che non conforme alle regole dettate dall’Autorità, è considerato contrario alle regole di correttezza e buona fede previste dal Codice Civile. Tale valutazione ha portato il Giudice alla condanna della società Eni alla rateizzazione cosi come richiesta e al pagamento delle spese legali sostenute.
«Non sono pochi i casi di omessa fatturazione che persistono anche per anni – ribadisce Conte – Ciò comporta ovviamente che, all’atto della messa a regime della fatturazione, l’utente si trova ad avere di colpo un’unica fattura esorbitante, ma, cosa ancor più grave, è che con tale contegno si impedisce al consumatore di poter verificare periodicamente i propri consumi e valutare anche la eventuale convenienza di altre offerte. È necessario più impegno dei gestori: non c’è assolutamente alcuna anomalia tecnica che possa giustificare la omessa fatturazione che si protrae per anni».
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