Dal 2025, il SFL, ovvero il supporto per la formazione e il lavoro conoscerà un aumento e subirà delle importanti modifiche.
Il sussidio conosciuto come SFL è una misura di politica attiva istituita dal Governo Meloni dopo la fine del reddito di cittadinanza per favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa. Tale aiuto è rivolto ai singoli componenti dei nuclei familiari di età compresa tra i diciotto e i cinquantanove anni. I destinatari della misura devono però soddisfano alcuni importanti requisiti.
Accanto al sussidio, chi percepisce il SFL deve prendere parte ad attività comprovate di formazione o riqualificazione professionale. Deve poi partecipare a incontri di orientamento o a progetti utili alla collettività. Introdotto dall’articolo 12 del Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023) e poi convertito nella legge n. 85/2023, il supporto è entrato in vigore il primo settembre 2023.
Fino al 2024, il sussidio era percepibile da individui appartenenti a nuclei familiari con un valore ISEE non superiore a 6.000 euro ed era compatibile con l’assegno di inclusione fino a un limite di 3.000 euro. Oltre questo limite, il sostegno viene considerato nel reddito familiare.
Così come confermato dall’ultima legge di Bilancio, l’importo mensile del SFL aumenterà da 350 euro a 500 euro. E c’è una novità anche per la durata del sussidio, che sarà prorogabile per ulteriori dodici mesi. Inoltre, la soglia ISEE per accedere al SFL sarà innalzata da 6.000 euro a 10.140 euro.
La nuova manovra ha dunque modificato la disciplina del supporto per la formazione e il lavoro. In particolare, oltre a portare a 10.140 euro annui il requisito del valore dell’ISEE familiare, in corso di validità, per l’utilizzabilità di sussidio, l’importo mensile è stato incrementato di 150 euro.
Infine, il limite temporale di erogazione dell’indennità di partecipazione (che inizialmente durava dodici mesi) è stato reso prorogabile per una durata massima di un altro anno. Tutto ciò previo aggiornamento del patto di servizio personalizzato. Ma solo qualora alla scadenza dei primi dodici mesi di fruizione risulti la partecipazione del beneficiario a un corso di formazione. Resta inteso che il beneficio economico è erogato nei limiti della durata del corso.
Bisogna ricordare che l’AdI e il SFL non sono risorse strutturali, dunque potrebbero essere cancellate nel momento in cui il Governo non dovesse trovare i fondi per portare avanti tali misure. L’esecutivo vorrebbe comunque continuare ad allargare la platea dei beneficiari, ma per farlo deve prima ottenere risposte concrete. Finora il SFL non ha dato i frutti sperati: pochi italiani ne hanno beneficiato e pochissimi sono riusciti a tornare al lavoro grazie ai corsi e alle attività di qualifica.
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