SI, VOTA

Di Alessia Maria Di Biase.

Sono oltre 1000 i Comuni che andranno al voto la prossima domenica 11 Giugno.
Ancora una volta, i cittadini italiani sono chiamati a scegliere la persona che dovrà rappresentarli per i prossimi (si spera) cinque anni.

Spesso sottovalutate, le elezioni amministrative, sono in realtà la cartina di tornasole dell’intero paese, che si prepara, legge elettorale permettendo, a votare il nuovo governo. I criteri di preferenza dei candidati sono diversi: chi vota per scelta, chi per protesta, chi per fede politica e chi per promessa e/o riconoscenza e come al solito la differenza la fanno sempre gli indecisi che, all’ultimo secondo si lasciando abbindolare dalle promesse elettorali.

E poi ci sono quelli che continuano a ritenere che ogni scelta è indifferente e che le cose comunque non cambiano a prescindere.

Se è vero che la classe politica che ci governa ci rappresenta e che le cose faticano a cambiare è perché in realtà, c’è ancora una parte di elettorato che le cose non le vuole cambiare, quella parte che guarda con nostalgia al passato, che vorrebbe vedere sempre i luoghi dell’infanzia così com’erano, le strade ad una corsia, le facciate dei palazzi dello stesso colore, le attività commerciali chiuse nei giorni di festa.

Diritti acquisiti, privilegi guadagnati, prescrizioni maturate, indagini archiviate, consuetudini cristallizzate sono gli elementi che fanno attrito con il cambiamento.

Eppure, l’Italia e suoi Comuni stanno cambiando, cercando affannosamente di mettersi al passo col resto del mondo, con il tempo che passa e porta con sé inevitabili novità: nella cultura, nella famiglia, nel lavoro.

Restare ancorati al passato, per paura di cambiare e volgere verso il nuovo, porterà indubbiamente più sicurezza nell’animo di qualcuno, ma il mondo corre veloce e chi non sta al passo, rifiutando ogni forma di cambiamento, resta indietro.

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