“Rilevo una grande preoccupazione fra i cittadini e utenti nel sud pontino sul futuro del distretto sociosanitario, resa ancora più evidente dalla diatriba sui fondi destinati ai servizi. La Regione Lazio intervenga per fare chiarezza sulla vicenda”. Il consigliere regionale di FI, Giuseppe Simeone, presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare ha presentato un’interrogazione urgente con risposta immediata al governatore Nicola Zingaretti per chiedere un accertamento dei fatti inerenti al trasferimento dei fondi regionali dal Comune di Formia al nuovo ente capofila del distretto sociosanitario, ovvero il Comune di Gaeta. “Apprendo dagli organi di informazione che il sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano, da tempo chiede l’accreditamento di circa 6 milioni di euro dall’amministrazione formiana -afferma Giuseppe Simeone- stando alle sue affermazioni e ad una determina del Comune di Formia fino ad oggi sarebbe stato stanziato poco più di 1 milione, rispetto al totale spettante, ovvero 5,9 milioni. Si tratta di finanziamenti peraltro destinati all’intero comprensorio. Come è noto, il distretto ha l’assoluta necessità di avviare una programmazione a medio lungo termine per affrontare l’emergenza sociale. Al contrario il sindaco di Formia Paola Villa avrebbe affermato che i fondi sarebbero invece già stati stanziati con una determina lo scorso 28 dicembre 2018. C’è dunque l’urgenza di fare chiarezza. Chiedo quindi alla Regione Lazio di disporre una verifica approfondita sui fatti. Occorre comprendere con precisione la reale destinazione di finanziamenti regionali necessari per tutta la comunità del golfo”. Il presidente Simeone si sofferma soprattutto sull’importanza dei servizi sociosanitari del territorio per la popolazione. “La questione non riguarda solamente i due enti ma un intero comprensorio che comprende 9 Comuni per un totale di oltre 100mila abitanti e cioè non solo Formia, Gaeta, ma anche Itri, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia, Ponza e Ventotene –rileva il consigliere regionale di FI- la problematica è molto complessa. Al Comune capofila competono le funzioni di gestione amministrativa e finanziaria del Piano di Zona ed è per questo l’interlocutore primario della Regione. Occorre evidenziare il fatto che il Distretto assicura alla popolazione l’accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie e sociali ad elevata integrazione sanitaria, sia attraverso la valutazione dei bisogni e la definizione dei servizi necessari, che mediante l’erogazione di prestazioni e servizi di primo livello o di base quali l’assistenza specialistica ambulatoriale, l’assistenza ad anziani e disabili, l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza e la cura delle tossicodipendenze, l’assistenza e la cura della salute della donna, dell’infanzia e della famiglia. Per non parlare dell’erogazione delle cure primarie con particolare riferimento ai servizi alla persona. In qualità di presidente della commissione regionale, competente in materia di politiche sociali e integrazione sociosanitaria, alla luce della rilevanza strategica di questi servizi e delle ingenti somme erogate per il loro funzionamento, ritengo opportuno che la Regione effettui le verifiche del caso sulla disponibilità finanziaria del distretto”.
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