Pieno successo ha avuto la manifestazione dello Slot Mob della mattina 13 marzo a Formia contro il gioco d’azzardo promossa dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali con il Patrocinio del Comune di Formia e la collaborazione della rete nazionale Slot Mob.
Numerosi sono stati gli interventi, in un clima di festa e di convivialità, con la partecipazione di una cittadinanza attiva, cosciente e responsabile, che voleva esprimere la sua contrarietà alla presenza delle numerose sale gioco e slot machine presenti nel nostro territorio e il suo disappunto allo Stato che ne è stato il fautore. Ambrogio Sparagna, musicista, ha commentato, prima di esibirsi con un brano musicale popolare, che in piazza c’era la buona gente di Formia. E accanto alla gente di Formia, oltre alla Consulta delle Aggregazioni Laicali, c’erano i Giullari della Gioia e il gruppo Folcloristico di Fondi, che attraverso danze, canti popolari ed esibizioni artistiche hanno rallegrato la piazza generando il clima di festa per non far pesare la grave materia del gioco d’azzardo.
L’amministrazione comunale era rappresentata dal sindaco Sandro Bartolomeo e dalla delegata alla legalità Patrizia Menanno; il sindaco ha tracciato le azioni che il Comune di Formia ha realizzato nel contrasto al gioco d’azzardo, mentre la delegata, nel cogliere i primi risultati positivi di questi interventi, ha chiesto una forte unità dei cittadini con le istituzioni per non lasciare da soli gli amministratori nel difficile compito di frenare il dramma causato dal gioco d’azzardo.
Sono intervenuti anche operatori del settore come P. Domenico De Rosa, presidente dell’Associazione Solidarietà e Giuseppe Riccio, neurologo e coordinatore della rete Slot Mob di Teramo, concordi nel ritenere la patologia da gioco d’azzardo equivalente a una dipendenza da stupefacenti. È necessario, diceva P. Domenico, formare anche i medici di base ad affrontare questa nuova tipologia di disagio.
L’ultimo intervento è stato affidato al giornalista di Città Nuova e coordinatore della rete nazionale Slot Mob, Carlo Cefaloni, che con una sintetica e lucida analisi ha permesso di cogliere le dinamiche e gli interessi delle multinazionali che gestiscono il gioco d’azzardo in Italia e le coperture politiche che ne permettono la diffusione capillare.
Da questa manifestazione si possono trarre le seguenti conclusioni:
1. Occorre promuovere nelle persone la consapevolezza dei rischi prodotti dal gioco d’azzardo;
2. i cittadini e le istituzioni, in unità feconda e responsabile, devono concorrere a debellare la “peste” di questo secolo, attraverso manifestazioni, articoli di stampa, delibere e regolamenti, comunicazioni nelle rete web, petizioni, etc;
3. è necessario un’azione formativa per preparare coloro che sono preposti ad interagire con questa problematica sia nella fase preventiva che in quella risolutiva;
4. bisogna premiare quei bar che hanno rinunciato a slot, vlt e a tutto il resto frequentandoli e consumando presso di loro;
5. serve boicottare riviste, giornali, canali televisivi che offrono spazio alla pubblicità sul gioco a pagamento;
6. è necessario promuovere il senso e la soddisfazione di vita di tutti: genitori preoccupati per il rischio di caduta nella dipendenza dei propri figli, ragazzi che devono scoprire vie faticose ma più ricche di valore e soddisfazione nelle loro vite, persone ai margini della società che fanno fatica a resistere alle lusinghe del denaro facile, gestori di bar che, in cambio dei soldi guadagnati, soffrono nel veder distrutte vite e relazioni nei loro esercizi e, infine, politici che rischiano di diventare dipendenti da portatori di interessi non trasparenti.
Siamo solo all’inizio di un cammino di libertà che invitiamo tutti a percorrere insieme.