Si tratta – riferisce una nota – di cittadini romeni, moldavi ed algerini: i tre capi della banda, tutti con precedenti, sono stati colpiti da ordine di custodia cautelare in carcere. L’ordinanza é stata emessa dal Gip del tribunale di Velletri con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio ed alla ricettazione.
È stato inoltre denunciato a piede libero cittadino italiano di Roma proprietario di una insospettabile officina meccanica che era in grado di lavorare il prezioso metallo nell’arco di pochi minuti, sminuzzandolo fino a renderlo irriconoscibile.
Nell’officina del ricettatore il rame veniva trasportato avvolto e già «pulito« delle guaine in plastica, secondo una procedura che può richiedere giorni.
Le indagini erano partite a gennaio 2012 e si sono sviluppate per circa otto mesi, con attività tecniche e servizi di osservazione, che hanno consentito, in più riprese, di recuperare oltre 2.000 kg di rame sottratto da impianti fotovoltaici, deposti, magazzini e con tutta probabilità da impianti ferroviari con ovvio rischio per l’incolumità pubblica e disaginei servizi.
Nel corso degli interventi erano già stati arrestati una decina di indagati, tutti sorpresi in flagranza di reato.
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