In data odierna, in Sezze (LT), i Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Latina, coadiuvati in fase esecutiva dal Comando Stazione Carabinieri di Sezze, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca e ad un decreto applicazione della misura della
sorveglianza speciale di pubblica sicurezza emesso dalla Sezione III Penale, Sezione specializzata – misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Latina, nei confronti di un 55 enne pontino, già imputato in un
procedimento penale per traffico di stupefacenti dalla DDA di Roma, ritenuto soggetto pericoloso “generico” non in grado di giustificare con un reddito lecito l’acquisto dei beni posti in sequestro.
L’attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura pontina, si è svolta nell’ambito delle investigazioni successive all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa, lo scorso giugno 2022, dal Giudice per le Indagini
Preliminari presso il Tribunale di Roma nei confronti di dieci persone gravemente indiziate, a vario titolo, di reati in materia di stupefacenti.
L’indagine patrimoniale ha consentito di dimostrare come l’uomo, dal 2004, quasi senza soluzione di continuità sino ad almeno al giugno 2022, sia stato una persona dedita ad attività delittuosa in materia di stupefacenti in assenza di attività lavorativa lecita da cui derivare fonti
di reddito a base del patrimonio accumulato negli anni. L’odierno provvedimento ha consentito di sottoporre a confisca beni per un valore complessivo di circa 400 mila euro. Il provvedimento obbligherà, altresì, l’uomo, per i prossimi 3 anni, a non allontanarsi dal comune
di residenza o abituale dimora, a non uscire dalla propria abitazione nell’arco orario compreso dalle 21.30 alle 06.30, a darsi immediatamente alla ricerca di un lavoro ed a non associarsi a persone che hanno subìto condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione. Il procedimento versa in fase cautelare, con la conseguenza che per l’indagato vige il principio di presunzione di innocenza.