“Il Piano anticorruzione presentato dal Segretario comunale è un capolavoro dell’assurdo”. Con queste parole i consiglieri d’opposizione del gruppo Sperlonga Cambia bocciano il documento pubblicato sull’albo pretorio nei giorni scorsi.
“Il Segretario Nappi ha avuto la grande capacità di scrivere un Piano anti-corruzione in cui non si fa alcun cenno allo scandalo delle mazzette in Comune e agli arresti eseguiti nell’ambito dell’operazione Tiberio, in cui vengono contestati proprio i reati di corruzione e turbata libertà degli incanti. Un vero capolavoro, che però non ha nulla a che vedere con la reale situazione in cui versa il Comune di Sperlonga”.
Il Piano nasce per contrastare fenomeni corruttivi, dando conto dell’attività svolta e delle misure adottate e da adottare al fine di prevenire e contrastare questo tipo di illeciti. Quello redatto dal segretario Nappi, invece, si scontra con la realtà di Sperlonga, un Comune travolto da episodi di corruzione, con un sindaco sotto processo, il suo vice indagato, diversi funzionari comunali imputati e indagati, imprenditori finiti in carcere e che in alcuni casi hanno patteggiato la pena.
“Il paradosso – prosegue la nota del gruppo composto dai consiglieri Di Girolamo, Rossi, Toscano e Zori – è che la legge nazionale anti-corruzione assegna alla Giunta il compito di approvare questo Piano. Nel caso di Sperlonga, quindi, sarà la Giunta Cusani, che si è costituita parte civile contro il suo stesso sindaco accusato di corruzione, a dover definire le attività di controllo, prevenzione e contrasto alla corruzione”.
Tutto questo dimostra, in maniera ancora più eclatante, la contraddizione e l’assurdità di una situazione che va avanti ormai da un anno. Il Piano anti-corruzione è un importante strumento di garanzia a tutela della legalità e del buon andamento della pubblica amministrazione, ma nel nostro caso si trasforma in un mero adempimento formale, privo di riscontro pratico.
Permettere a una Giunta invischiata in procedimenti giudiziari relativi a fenomeni corruttivi di approvare un Piano anti-corruzione, significa svilire di significato l’importanza di questo strumento, causando un danno irreparabile alla credibilità delle Istituzioni e alla fiducia dei cittadini nello Stato.
“Chiediamo – concludono il capogruppo Marco Toscano – che il Piano presentato nei giorni scorsi venga ritirato e che la questione venga affrontata in un Consiglio comunale straordinario alla presenza del sindaco Cusani.”
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