La Corte Suprema di Cassazione annulla la sentenza della Corte d’assise d’appello di Roma che riduceva di dieci anni la condanna per Arianna Magistri, la postina di Formia che aggredì uccidendola la collega Anna Lucia Coviello.
I fatti risalgono al 14 giugno 2016 quando l’allora 63enne Coviello fu trovata incosciente in fondo alle scale nel parcheggio multipiano di Sperlonga.
Ritenuta responsabile, dalle indagini dei carabinieri, Arianna Magistri, anche in base alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Da testimonianze emersero litigi, molti dei quali motivati con idee diverse in merito all’impostazione della temperatura del condizionatore in ufficio.
La Corte di Assise di Appello di Roma dovrà quindi rivalutare la condotta dell’imputatata Magistri, condannata a 16 anni in primo grado e a 6 anni in appello, per effetto della derubricazione del reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.
L’imputata rischia pertanto -nel giudizio di rinvio- la conferma della condanna a 16 anni inflitta in primo grado.