Tutti tendiamo a buttare quasi subito queste ricevute, nessuno sa che andrebbero conservate per molto più tempo: di quali si tratta e cosa dice la legge
Al giorno d’oggi, con l’avanzare della tecnologia anche in ambito fiscale ed economico, i vari pagamenti vengono sempre più effettuati in maniera digitale o addirittura automatica.
Non esistono più le lunghe file alle Poste per pagare i famosi bollettini, perché ormai l’addebito automatico in conto corrente è diventato il metodo di pagamento più famoso e diffuso tra le persone. Non è, però, sempre così. Esistono molte spese per cui ricevute, fatture, scontrini o, comunque, attestazioni vengono rilasciate in maniera cartacea. Quando ciò succede, è abitudine comune sbarazzarsi subito di quelle che vengono definite ‘scartoffie’ ormai inutili ma in realtà non è così.
Tutte le ricevute che buttiamo ma la legge dice di conservare
Buttare un documento di vario tipo, che attesta un pagamento, può causare addirittura problemi con la legge con conseguenti pene più o meno severe. Di seguito, una serie di ricevute che andrebbero conservate per più anni.
Ricevute di acquisto di elettrodomestici, dispositivi elettronici, mobili e auto. Queste vanno conservate almeno per tutto il periodo della garanzia, ma sarebbe ancor meglio tenerle fino a fine vita del prodotto. Ci sono anche ricevute legate a ristrutturazioni, riparazioni e installazioni. Sono utili in caso di detrazioni fiscali e perciò non vanno buttate per almeno 10 anni.
Spese mediche, scolastiche, per l’istruzione e attività sportive, che possono essere usate per detrazioni nella dichiarazione dei redditi, vanno conservate per i 5 anni successivi alla dichiarazione stessa. In tale lasso di tempo, infatti, il Fisco può effettuare controlli. In caso di deduzioni per chi ha Partita IVA, ci sono ricevute di viaggi, acquisti di materiali e pranzi di lavoro che vanno conservate anch’esse per 5 anni.
Da tenere per un lasso di tempo pari a 5 anni sono anche canoni di locazioni, rate del mutuo, bollette di luce, gas, acqua e internet. Il motivo per cui queste ultime non vanno buttate dopo il pagamento è perché in futuro, in caso di problemi, potrebbe servire dimostrare la continuità dei pagamenti.
Se non hai spazio per conservarle in modalità cartacea, o ne temi il deterioramento, puoi tranquillamente tenerle in versione digitale. A tal proposito, è bene chiarire che sono valide come attestazioni le scansioni, ma anche foto fatte con lo smartphone.