Sequestrato questa mattina all’alba un altro vero e proprio stabilimento balneare abusivo in località Sisto, da parte dei militari della Guardia Costiera e della Polizia Locale di Terracina.
Deferito alla Procura della Repubblica di Latina un altro titolare di una delle circa trenta Convenzioni rilasciate dal Comune di Terracina – previste dall’art 7 del Regolamento Regionale 19/2016 – che sfruttava il possesso della stessa per esercitare in realtà l’attività di stabilimento balneare senza averne titolo.
La Convenzione è di fatto un accordo tra il privato e l’Ente Locale, al solo fine di assicurare, a titolo gratuito ed a vantaggio della collettività, servizi di assistenza e di salvataggio oltre che igienici e di pulizia sulla spiaggia, nonché la realizzazione di percorsi per la fruizione dell’arenile da parte di persone diversamente abili anche attraverso la fornitura di attrezzature specifiche. I controlli effettuati su tale titolo previsto dal Regolamento Regionale 19/2016 dimostrano che nella quasi totalità dei accertamenti effettuati si assiste a fenomeni di pre-posizionamento di attrezzature balneari quali lettini, sdraio e ombrelloni tassativamente vietati dalla stessa norma Regionale, prerogativa infatti dei soli stabilimenti balneari.
Tante le segnalazioni da parte dei cittadini alla Guardia Costiera ed alla Polizia Locale, su queste problematiche, poiché spesso cacciati dai titolari delle Convenzioni che utilizzano il titolo quale diritto all’uso prioritario dell’area precludendone così la libera fruizione.
Il gestore, noto alle autorità per questi comportamenti e più volte denunciato dagli utilizzatori della stessa spiaggia, è stato osservato per due giorni posizionare già dalle prime ore del mattino tutte le attrezzature dalle 4 alle 6 file di ombrelloni, lettini e sdraio per un fronte mare di 85 metri lineari, per un’area complessiva di circa 2000 mq.
Già alle ore 08.00 la spiaggia libera era completamente equipaggiata con le attrezzature balneari, proprio nel mentre, una signora con un bambino in braccio veniva allontanata dagli spiaggini, altri utenti accorsi dopo hanno denunciato che avevano stipulato abbonamenti mensili e stagionali per il posto in spiaggia, cosa naturalmente non consentita, atteso che l’area deve restare libera e potrebbe essere occupata da chiunque con le proprie attrezzature balneari.
Questi comportamenti illeciti, oltre a violare le norme sull’utilizzo del pubblico demanio marittimo e creare situazioni di sopruso su alcuni cittadini, spesso ingiustamente confinati nelle aree retrostanti delle spiagge, costituiscono di fatto una forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore che rispettano le regole e corrispondono all’erario i previsti canoni demaniali.
Comunicato Stampa
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