Novak Djokovic vede ribaltata la classifica ATP dopo la sua ultima decisione: un cambiamento che lascia tutti di stucco e che incide sul futuro
Il campione serbo ha deciso di non partecipare alle Nitto ATP Finals di Torino, dove lo scorso anno vinse battendo il nostro Jannik Sinner. C’è un’importante novità che riguarda il suo 2025, di cui in Serbia sono certi.
La vacanza alle Maldive programmata proprio pochi giorni fa poteva essere un campanello di allarme piuttosto chiaro. Novak Djokovic ha provato a recuperare le energie in vista delle Finals di Torino ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca. Il campione serbo, vincitore dell’edizione 2023 non potrà difendere il titolo. A spiegare il motivo della sua assenza è stato lui stesso, attraverso una storia sui social.
“È un onore qualificarmi alle Nitto Atp Finals di Torino. Avrei davvero voluto esserci, ma la prossima settimana non potrò giocare a causa di un infortunio. Chiedo scusa a tutti quelli che speravano di vedermi. Auguro a tutti i giocatori un fantastico torneo. Ci vediamo presto”.
Con l’auto esclusione di Djokovic (pagherà una multa per questo), diventa ufficiale il quadro dei partecipanti al torneo dei maestri, che inizierà domenica 10 novembre (finale domenica 17). Ai cinque già qualificati (Sinner, Alcaraz, Zverev, Medvedev e Fritz) si aggiungono Casper Ruud, Andrey Rublev e Alex De Minaur. Le riserve saranno invece Grigor Dimitrov e Stefanos Tsitsipas.
Cambia il programma di Djokovic per il 2025: quanti tornei giocherà il prossimo anno
Adesso quello che preoccupa tutti gli appassionati di tennis è capire quando rivedremo in campo Novak Djokovic, visto che in questo 2024 non ci sarà più chance. In Serbia sono convinti che il 2025 potrebbe essere la sua ultima stagione completa, ma con un numero ridotto di tornei a cui prendere parte.
Djokovic dovrebbe iniziare la prossima stagione con l’ATP di Brisbane, per arrivare pronto agli Australian Open, primo grande appuntamento. Dopo la trasferta australiana c’è il classico Master 1000 di Indian Wells, in California, a cui Nole non dovrebbe mancare. Piuttosto a rischio invece Miami, troppo ravvicinato all’altro impegno sul cemento outdoor. Dritti poi sulla terra rossa di Monte Carlo e Roma, saltando in mezzo Madrid. Roland Garros d’obbligo, dopo la bellissima vittoria alle Olimpiadi, così come Wimbledon.
Ad agosto potrebbe essere la volta di Cincinnati per preparare al meglio gli US Open e chiudere magari con un Master 1000 tra Shanghai e Parigi-Bercy, prima della Finals. In totale, come dicono in Serbia, sarebbero 11 tornei, praticamente una media di uno al mese. Le possibilità di rivedere Djokovic numero uno del mondo sono quindi ormai vane.