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Storia della pallacanestro formiana: tra sacrifici e vittorie

di Krizia Celano

“Storia della pallacanestro formiana” è la nuova opera di Davide Staiano, già autore di un libro dedicato alla storia del calcio della città pontina e grande supporter dello sport cittadino.
Composto da 264 pagine ricche di notizie, dati statistici del passato, foto che hanno segnato la storia dagli albori del basket ai giorni nostri, il volume è stato presentato presso la Sala di Sicurezza del Comune di Formia.
Importante la presenza di vecchie e nuove glorie della pallacanestro locale oltre ad autorità politiche cittadine, che hanno contribuito, con delle testimonianze, a ricordare anni di sacrifici, vittorie e sconfitte.
Difatti, il basket formiano ha radici antichissime. Tutto iniziò nel 1929,  quando si tenne a Formia la prima riunione di palla al cesto.
Tante furono le società maschili e femminili che da allora vennero coinvolte: dall’S.S. Formia Basket alla Libertas Formia, da Mola Sport alla Fabiani, dal Basket Yo al M.B. Dante Alighieri, da Coccodrillo a Formia Basketball e Basket 4ever.
Ho scritto sulla pallacanestro formiana” – ha dichiarato Davide Staiano – “perchè essa ha rappresentato per anni la città di Formia, la storia dell’omonima cittadina durante il dopoguerra e la volontà di evadere dalla realtà anche solo giocando all’aperto ed in pochi”. Difatti, la condizione storica e sociale del paese pontino durante il dopoguerra era molto critica e si sentiva spesso la necessità, soprattutto tra i giovani, di alleviare il peso dei tempi che si vivevano. C’era soprattutto la volontà di creare un qualcosa di nuovo, di mai vissuto, capace di risorgere dalle barbarie compiute dalla grande guerra. Gli ideatori del progetto sportivo, infatti, trascorrevano il loro tempo cercando ragazzi con cui condividere l’idea e ciò avveniva in momenti di vita quotidiana: girando per le strade ed osservando i passanti.
Inoltre, non avendo a disposizione strutture nelle quali allenarsi, le partite avvenivano all’aria aperta. “Non è casuale la scelta della foto di copertina che documenta una partita in corso all’ombra della Torre di Mola
” – racconta Staiano – “il desiderio è stato quello di partire dalle origini e dalla voglia di basket che già si respirava“.

Di notevole rilievo anche le parole del signor Arturo Fabiani, il cui padre, Giovanni Fabiani, fondò l’omonima società che è diventata un’istituzione a Formia.
Tra lacrime di commozione ricordando tutti i sacrifici compiuti per la pallacanestro, Arturo ha dichiarato di non poter più fare parte dell’amministrazione Fabiani: “Sono stanco, forse per l’età,ma non ho più la volontà di una volta. Credo di aver lasciato molto ai ragazzi e sicuramente non pensavo di arrivare ad oggi, dall’età di 23 anni in cui ho iniziato”.

Molte le testimonianze di allenatori che hanno visto anche la squadra femminile capeggiare in serie A2 nella stagione del ’73 e molte le dichiarazioni riguardanti problematiche di quegli anni che le amministrazioni hanno dovuto affrontare soprattutto economicamente.

Difatti, gli ostacoli non furono mai pochi e questo aumentò ancora di più il desiderio e la passione per ciò che si stava facendo. Inoltre, secondo Staiano, il ruolo dello sport ha una forte influenza educativa sull’individuo: “lo sport è il terzo polo educativo dopo la scuola e la famiglia; penso sia inscindibile da questo punto di vista. Con questo libro vorrei lasciare un ricordo da tramandare ai posteri,u n auspicio di crescita, morale e non, ai nuovi giocatori ed una fonte tangibile di ciò che era Formia”.
Alla presentazione del libro hanno partecipato non solo ex giocatori di pallacanestro ormai in pensione, ma anche nuovi giocatori, ragazzi mossi dalla stessa passione per questo sport.
Lo sport è stato da sempre un mezzo di comunicazione e collaborazione tra persone. Esso insegna a rispettare, a non essere individualisti, a pensare con la propria testa ed avere coraggio, assumendosi le proprie responsabilità senza mai arrendersi.
E’ inoltre metaforicamente paragonabile alla vita di ognuno: non ci è dato sapere l’esito finale e non è possibile calcolare la quantità di orgoglio o delusione che proveremo facendo le somme di tutto, ma è imprescindibile avere la consapevolezza dell’agire. Sapere di dover andare avanti e rialzarsi dopo le cadute, saper chiedere aiuto ed aiutare, saper lottare con umiltà e determinazione.
Anche a distanza di anni, le vecchie glorie del basket formiano hanno voluto rievocare momenti indelebili per le loro memorie, impossibili ormai da accantonare nel passato perchè, come disse Allen Ginsberg “alcune cose, una volta che le hai amate, diventano tue per sempre. E, se tenti di lasciarle andare, fanno solo un giro e tornano da te. Perchè di te ne sono parte”.

redazione

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