Salvatore Gelso e la sua storia del gelato da “ultimo romantico”. Con Alberto Pica ha partecipato alle prime edizioni della Festa del Gelato a Primavera e da lì il suo amore per il gelato non conobbe battute di arresto.
Nato a Gaeta, cresco nel laboratorio di gelateria all’interno del bar di famiglia. Fin dal primo istante, rimango folgorato dal prodotto e soprattutto incantato dal modo in cui mio padre creava il gelato, trasformandolo dallo stato liquido a quello solido.
La macchina del gelato, all’epoca, era quella di tipo verticale e, poco più che tredicenne, non arrivavo alla sua altezza, ma con l’ausilio di una cassetta di legno non c’era più nessun ostacolo tra me e la voglia di imparare a fare il gelato.
Una volta impadronito della conoscenza dei primi rudimenti e delle tecniche, maturo la decisione di prendere le redini dell’attività.
La passione del gelato mi spinge a volerne sapere sempre di più e quindi procedo all’acquisto di libri di chimica, ricettari, qualsiasi fonte insomma che mi sveli i segreti che si celano dietro a ogni ingrediente.
Come ogni storia che si rispetti arriva la fine e la piacevole conclusione è che, dopo la parentesi del bar gelateria a conduzione familiare, sono rimasto legato indissolubilmente al mondo del gelato: da gelatiere passo a vestire i panni del rappresentante di materie prime per gelaterie.
La passione del gelato però non è l’unica passione che ti appartiene… la musica infatti è un’altra tua passione: come la passione per la musica si mescola a quella per il gelato?
Sì, assolutamente sì, con estremo piacere faccio questo tuffo nel passato…
Negli anni ’60, quelli del boom economico, l’Italia aveva voglia di divertirsi e dagli Stati Uniti arrivò il Jukebox, con il suono ad alta fedeltà accompagnato da tante luci colorate.
Proprio in questi anni faccio il mio ingresso nel bar gelateria e proprio accanto alla macchina del gelato era posizionato il jukebox che senza sosta produceva tutti i successi dell’epoca: dal rock di Elvis Presley ai Beatles, quelle note ce le ho stampate nel cervello, tanto è vero che se ci fosse ancora “Rischia tutto” sbancherei.
Scherzi a parte, fare il gelato con la musica di sottofondo ha creato in me un’unione talmente magica da tradurla nell’ideazione, prima e nell’organizzazione, poi del Festival del Gelato in Musica, perché l’abbinamento mi ha permesso di dare libera espressione all’allegria che secondo me fa parte tanto dell’uno quanto dell’altra.
A proposito di passato, ti ho conosciuto in occasione della Festa del Gelato a Primavera 2017 e una delle prime cose che mi hai confessato è che la conosci dagli albori con Alberto Pica. Raccontaci meglio e di più!
Wow, che bellissimi ricordi! Alberto Pica era un pozzo di scienze per quello che riguardava il gelato. Assetato di conoscenza e con gli occhi di chi vedeva in lui un modello da seguire, così feci in occasione delle prime edizioni della Festa del Gelato a Primavera.
Come gelatiere del basso Lazio, raccolsi adesioni a Latina e a Frosinone e soprattutto fui testimone della gioia di tutti i bambini nel ricevere la cartolina per andare a prendere il gelato.
Il successo fu davvero enorme; ancora ricordo la cartolina della Festa del Gelato a Primavera sulla copertina di Topolino.
Un’ultima curiosità… Oggi, nel ruolo di commerciale, sul tuo profilo Facebook si leggono spesso e volentieri ricette o idee di gusti. La cosa che stupisce è che i gelatieri sono gelosi delle loro ricette, la tua generosità invece fa eccezione alla regola… cosa ti spinge a questa condivisione?
Non sono affatto geloso delle mie ricette, anzi per me è motivo di orgoglio quando un gelatiere vuole sapere i dettagli del gusto e gli ingredienti che lo hanno reso tale.
Come artigiano e artista, la condivisione delle mie ricette mi fornisce l’occasione per crearne di nuove; l’entusiasmo per fare il gelato e creare nuovi gusti è alimentato da questo meccanismo.
Come pioniere del gelato, sono felice di essere anche in questo modo al servizio di chi come me ha la stessa passione per il gelato.
Roberta Tidona http://www.storiedigelato.it
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