di Krizia Celano
Golfo di Gaeta sempre più colorato grazie a “Memorie urbane”, festival dell’arte nato nel 2011 con lo scopo di portare “allo scoperto” una forma contemporanea ed urbana di artisticità. Da un’idea di Davide Rossillo, il festival si propone di sostenere l’arte come elemento di sviluppo dinamico-sociale e turistico.
Essendo in simbiosi con il patrimonio storico e naturale del territorio, le opere realizzate fanno rinascere edifici abbandonati in zone poco curate dando così vita a nuove prospettive. Non a caso il nome “memorie” si riferisce alla conservazione delle basi su cui nasceranno graffiti.
L’iniziativa coinvolge varie cittadine di Lazio (Gaeta, Terracina, Fondi, Formia, Arce e Valmontone) e Campania (Caserta) che hanno aderito alla proposta. Raggiungendo il primo posto per grandezza in Italia, il progetto “Memorie Urbane” ha dato spazio a più di 30 artisti provenienti da tutte le parti del mondo, ognuno di loro con un ‘messaggio’ da trasmettere ed una tecnica tutta propria.
Artisti come il francese “MTO” che realizza, attraverso bombolette spray, opere ribellionistiche, o l’iraniano “Nafir” che dipinge i problemi del suo paese natìo e molti altri. Di grande importanza l’adesione della direttiva alla realizzazione di opere in onore di giornate contro la violenza sulle donne o pro diffusione della cultura, di cui si vede partecipe il brasiliano Apolo Torres.
“Memorie urbane” trova la propria sede in piazza Traniello a Gaeta, nella galleria “Street Art Place”, dal 2016 punto di ritrovo ed accoglienza per gli artisti operanti e galleria di arte contemporanea.
Nuovissima anche l’applicazione “urbacolors” che permette di postare foto di una qualsiasi opera d’arte urbana e commentarla con altre persone in ogni momento. L’arte, in questo modo, diventa più alla portata del giorno, affinché possa essere parte integrante delle nostre vite. Essa insegna a pensare ma soprattutto a trovare se stessi nel mondo.
“Scriviamo sui muri con l’inchiostro delle nostre vene, disegniamo tutto quello che vogliamo dire, le nostre speranze sotto forma di graffiti, il dolore di una nazione, affinché l’amore non sbiadisca mai su un mondo addormentato”.