L’attenzione rivolta in questi giorni al progetto del Porto Turistico da parte del 1° Circolo del Partito Democratico di Formia, in merito alla improponibilità della sua realizzazione, alla luce dell’aumento dei costi per la sua realizzazione e della crisi del settore nautico, conferma la bontà – finalmente – di quanto a suo tempo sostenuto, anche raccogliendo il sentire della “sinistra diffusa cittadina”, dagli attuali esponenti di Sinistra Ecologia Libertà che, allora, quando SEL non era ancora nata, facevano già parte dell’Amministrazione Comunale formiana. Improponibilità del porto turistico che, oggi, costituisce posizione condivisa di tutto il partito. Riflessioni e perplessità espresse chiaramente quando la proposta del porto turistico veniva avanzata. I costi, allora, non erano già elevati? L’impatto ambientale non era insopportabile allo stesso modo di oggi? La crisi del settore nautico non era più che prevedibile all’epoca? E non è così vero quanto ci chiediamo se gli stessi che oggi fanno i distinguo in conferenza stampa sul porto, alla vigilia del voto sulla costruzione dello stesso, manifestavano forti mal di pancia e addirittura l’intenzione di votare contro in Consiglio Comunale? E non è forse vero che, al contrario di quanto si legge sulla stampa, in consiglio il centrosinistra non fu per nulla compatto e la maggioranza si divise? Ci chiediamo quale sia il reale obiettivo della nota apparsa sulla stampa che esprime, crediamo, la sintesi della conferenza tenuta dal Pd, al di là della nuova e forse non ultima riflessione sul progetto di porto. Come mai, tematiche a noi così care che coinvolgono politiche di sviluppo e salvaguardia ambientale del Golfo (come la costituzione dell’area sensibile), vengono rispolverate proprio oggi, ad un anno dalla vittoria elettorale, quando l’amministrazione dovrebbe compiere uno sforzo per decollare? Fuori dubbio, nella maniera più assoluta, che tali temi sono patrimonio comune e che quindi ogni forza politica, e non solo, ne sia investita e sia legittimata a discuterne. Non vorremmo però che l’interesse per essi e il fatto di riscoprirli oggi sia un modo, questo sì, di appropriarsene. E ci preoccupa il deficit di memoria da parte del Pd (solo primo circolo?).
fonte: comunicato stampa