Nella tarda serata di ieri la squadra di vigilanza addetta al monitoraggio del citato oleodotto ha avvisato i Carabinieri di un possibile allaccio abusivo nella zona di Latina Via albanese. I militari sono intervenuti prontamente sul posto e grazie all’ausilio dei tecnici dell’ENI sono riusciti a risalire alla struttura ove conduceva la tubatura abusiva.
A differenza di quanto avvenuto in passato, allorquando i malviventi si erano serviti di apprestamenti provvisori, questa volta era stato affittato un capannone industriale, all’interno dello stesso era stato realizzato un complesso meccanismo che collegava la tubatura di aspirazione ad un congegno che ne regolava il flusso di aspirazione, al fine di bypassare i sistemi di monitoraggio dell’ENI.
Si tratta di un sistema di pompaggio ad erogazione controllata che, diversamente dagli allacci abusivi artigianali, consente di aspirare piccoli quantitativi di carburante, rendendo difficile la captazione della diminuzione di pressione.
Il carburante sottratto veniva immagazzinato in due grandi sacche in materiale plastico della capienza di ben 50.000 litri circa cadauna, quasi completamente riempite, per essere successivamente trasferito.
I Carabinieri hanno consentito quindi ai tecnici di interrompere l’erogazione abusiva e di mettere in sicurezza l’oleodotto, operazioni che sono state compiute con grande velocità e discrezione, grazie anche alla collaborazione delle Stazioni di Borgo Podgora e Latina Scalo, intervenute prontamente sul posto, al fine di non allertare i responsabili.
I Carabinieri hanno quindi effettuato un servizio di appiattamento all’interno del capannone che ha consentito di sorprendere i due “addetti” al complesso macchinario, che ignari di tutto sono entrati nel capannone nel corso alle prime ore della mattinata. I militari hanno prontamente bloccato e tratto in arresto V.V. 40 enne, Lituano e M.A. 46 enne, di origini russe, entrambi incensurati. Gli arrestati sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo, disposto dal P.M. Dott. Marco GIANCRISTOFORO, il quale ha coordinato l’operazione.
La collaborazione avviata con l’ENI aveva già portato in passato a sventare alcuni tentativi di furto sull’oleodotto: si rammenta che il 5 dicembre scorso i Carabinieri della Stazione di Borgo Grappa, unitamente a quelli di Sezze Romano e dell’Aliquota Radiomobile del avevano rinvenuto in un terreno agricolo nr. 57 taniche di vario volume collegate ad un tubo di alimentazione che conduceva ad una valvola dell’oleodotto “Eni”, dal quale erano stati già prelevati circa 1800 litri di idrocarburi. Il 22 ottobre invece in Sabaudia era stato sequestrato un camper sul quale era stato rinvenuto un sistema di asportazione del gasolio molto simile a quello rinvenuto nella giornata odierna.
L’impianto sequestrato, su disposizione della competente A.G. è stato affidato ai tecnici dell’ENI per effettuare gli accertamenti del caso.
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