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Tasi, a Latina e Frosinone le cifre più alte del Lazio

Con la recente novità delle Tasi anche nel Lazio i cittadini sono alle prese con i contorti calcoli per versare nelle casse dello Stato la nuova imposta sui servizi indivisibili. L’acconto dovrà essere versato entro il 16 ottobre e, a differenza di altre tasse per cui erano previsti bollettini precompilati, con la Tasi sarà compito del cittadino calcolare l’esatta quota versare.

A Frosinone e a Latina si pagheranno gli importi più alti di tutta la regione. Nello specifico a Latina l’aliquota sulla prima casa sarà pari al 3,3 per mille mentre a Frosinone sarà del 2,5 per mille, ma non sarà prevista in quest’ultima nessuna detrazione.

Tanto per fasi un’idea: a Frosinone il costo medio della Tasi sarà di circa 190 euro, in pratica una cifra più alta di circa 140 euro rispetto all’Imu previsto nel 2012. Anche a Latina gli importi medi sono decisamente alti: una famiglia con un solo figlio dovrebbe pagare un costo medio di 185 euro (circa 130 euro rispetto all’Imu).

I dati, decisamente poco rassicuranti, emergono da uno studio condotto dalla Uil nazionale che ha cercato di prevedere il costo medio della Tasi nei cinque capolouoghi di provincia del Lazio; le stime si basano su due tipologie di campioni: una prima abitazione composta da 5 vani, con rendita catastale di 450 euro e Isee di 210 mila euro e una casa composta sempre da cinque vani ma con una rendita catastale di 750 euro e Isee di 16 mila euro.

Anche a Roma le proteste dei cittadini si fanno sentire anche se la situazione è sicuramente meno drammatica; nella Capitale, infatti, il costo medio della nuova imposta dovrebbe ammontare a 80 euro per il primo caso preso in esame (circa 100 euro in meno rispetto all’Imu) e 290 euro per il secondo caso (150 euro in meno rispetto alla vecchia Imu).

Secondo il segretario generale della Uil del Lazio, Pierpaolo Bombardieri, si tratterebbe di una tassa meno equa rispetto a quelle precedenti; con la Tasi, infatti, l’importo medio sarà uguale indipendentemente dalla presenza o meno di figli a carico. Inoltre, in proporzione, pagheranno di più i pensionati e i dipendenti, mentre i proprietari di immobili con rendite molto alte pagheranno meno.

Ad esempio a Viterbo per i proprietari di case con rendita di 750 euro ci sarà un risparmio medio di 65 euro mentre ci sarà un aumento di circa 22 euro per le abitazioni con rendite catastali da 450 euro. Insomma, si tratterebbe di una sproporzione piuttosto evidente che andrebbe a svantaggio proprio delle fasce sociali più deboli alle prese con le tasse, le spese quotidiane, i costi delle rc auto in aumento e le bollette di luce e gas per i quali si prevedono ulteriori rincari.

redazione

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