A cura di Angelo Capotosto
Juventus – Torino 1-0 (30’ Tevez)
Tattica: Potremmo partire dall’episodio del rigore netto non fischiato al Torino nei minuti finali, ma questa rubrica non si chiama arbitraria-mente e sinceramente non è il modo con cui ci piace analizzare lo sport più bello del mondo.
Per questo ciò che ci piace sottolineare, nonostante il post partita infuocato, è la prodezza di un giocatore fantastico che corre, assiste i compagni, segna, si danna e ha grinta da vendere, sfoggiata proprio sotto gli occhi dell’ex pitbull Davids intravisto in tribuna. Stiamo parlando di Carlitos Tevez, un tonico per gli occhi di chi segue il calcio, citando Calvin Candie in Django Unchained. Il derby della mole è stato brutto soprattutto per merito/colpa del Torino che ormai ha abbandonato il gioco spumeggiante a cui ci aveva abituato Ventura negli anni scorsi per giocare con il più classico catenaccio e contropiede che nel calcio moderno viene descritto come 11 sotto palla e ripartenze veloci. Ma sempre di catenaccio si tratta. La Juve dopo il vantaggio ha rallentato i ritmi per non scoprirsi e solo negli ultimi 15 minuti il Torino ha cercato di cambiare atteggiamento inserendo una punta (Meggiorini) per un centrocampista.
Mente: La Juve vista giovedì in Europa League è sembrata stanca e un po’ scarica mentalmente. La concentrazione che è mancata in coppa è stata ritrovata oggi in una partita che secondo noi risulterà fondamentale per la corsa scudetto. Il Torino è libero di testa e merita sicuramente la posizione in classifica in cui si trova. Da portare assolutamente ai mondiali Cerci e Immobile , gemelli del gol del nuovo millennio, degni eredi dei loro predecessori Pulici e Graziani.