Tattica: Il canovaccio della partita prevedeva una Juve che doveva conquistare a tutti i costi i 3 punti per non staccarsi ulteriormente dalle prime della classe. Il gol a freddo di Muntari senza che la Juve avesse letteralmente toccato palla è stato solo il detonatore della reazione rabbiosa della squadra bianconera che cercava il riscatto immediato dopo il pareggio subito dal Galatasaray in Champions.
E’ stato un monologo Juve con occasioni a ripetizione per i primi 15 minuti, culminate nel gol su punizione di Andrea Pirlo con l’amichevole partecipazione di Christian Abbiati.
Il Milan ha provato a giocare sempre il pallone con Montolivo schierato trequartista e tre centrali di centrocampo a fare da schermo davanti alla difesa anche se, come già detto qualche settimana fa, la squadra cara al Dott. Galliani non è all’altezza del suo blasone e della sua storia. La Juve è sembrata disporre a piacimento del suo avversario e si è avuta la sensazione, anche sullo 0-1 per il Milan, che avrebbe portato a casa la posta piena. La coppia centrale Mexes-Zapata regala ai tifosi rossoneri più brividi di un film di Hitchcock mentre un centrocampo di onesti gregari non riesce ad accendere la luce neanche quando la juve rifiata e rallenta il ritmo del suo gioco.
Da segnalare sull’1-1 il cambio Padoin-Pogba con il francese schierato esterno destro di centrocampo. La giovane promessa del calcio mondiale ha svolto senza sbavature un compito tutt’altro che facile viste le sue caratteristiche, imprimendo un marchio alla partita con le sue doti di potenza, tecnica e prestanza fisica.
A confermare l’ ottima condotta tecnica di Conte c’è stato anche il secondo cambio in cui il mister bianconero si è preso una rivincita sui tifosi dello Juventus Stadium (e anche sul sottoscritto) che mugugnavano all’ingresso sul terreno di gioco di Giovinco. Pochi minuti dopo essere entrato, l’attaccante tascabile torinese realizza un gol tanto bello quanto decisivo. Finalmente una sua prestazione convincente.
Mente: Sulla testa della Juve c’erano pochi dubbi: il mezzo passo falso di martedì scorso avrebbe incattivito i giocatori di Mister Conte che sa sfruttare a meraviglia le debolezze dei suoi per riuscire a motivarli ancora più del solito.
Sul Milan vorrei soffermarmi su due episodi: il primo è il pugno di Mexes. Un giocatore che perde la testa troppo facilmente e che ormai gioca più per il nome che per le prestazioni in campo. Indifendibile sotto ogni punto di vista, ma questo passa il convento dopo la campagna acquisti totalmente sbagliata dalla dirigenza rossonera. Il milan in difesa non ha alternative e un’ intera stagione con il francese in coppia con Zapata risulta veramente dura da affrontare. Con questo non è detto che il Milan si riprenda già dopo la sosta con i rientri di Balotelli e di Ricardo Kakà anche se a mio modesto parere il piazzamento champions dovrebbe rimanere poco meno di un’utopia.
L’altro momento che ha palesato il nervosismo di tutto l’ambiente rossonero è stata l’intervista post-partita a Massimiliano Allegri che ha incredibilmente negato davanti alle telecamere il pugno di Mexes a Chiellini. Non penso siano necessari ulteriori commenti.