Napoli – Inter 4-2 ( 9’ Higuain, 36’ Cambiasso, 39’ Mertens, 42’ Dzemaili, 47’ Nagatomo, 81’ Callejon)
A cura di Angelo Capotosto
Tattica: Una serata calcisticamente meravigliosa quella regalataci da Napoli e Inter quest’oggi al San Paolo. Qualche purista del gioco potrebbe storcere il naso per qualche tatticismo mancato e qualche errore grossolano di entrambe la difese nella copertura del campo, ma noi francamente ci siamo divertiti molto e abbiamo apprezzato una partita godibilissima giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Difficile fare ordine in questo toubillon di emozioni, occasioni e giocate di attacchi che hanno creato, segnato e sprecato molto. 6 gol, un’ espulsione, un rigore parato, un palo, giocate sopraffine, azioni veloci e capovolgimenti di fronte: uno spot per il calcio italiano dopo le delusioni di coppa. Lo spunto tattico che ci sentiamo di sottolineare è che i numeri nel calcio contano veramente poco e una squadra con una punta (Palacio) può creare almeno quanto una squadra con 4 punte (Higuain, Insigne, Mertens e Callejon). Detto questo il Napoli ha meritato ampiamente la vittoria e grazie a questi tre punti stacca ulteriormente l’Inter ridefinendo in maniera ancora più precisa la zona champions. Sugli scudi un Mertens tanto elegante quanto efficace e uno Dzemaili formato monster. Terminati gli aggettivi per Gonzalo Higuain, un attaccante completo che segna (in tutti i modi) e fa segnare: il fiore dell’oblio, gentile omaggio del Presidente De Laurentiis, ai tifosi partenopei che ormai non ricordano neanche più di aver avuto tra le proprie fila un certo Edinson Cavani.
Nell’Inter ottime le prestazioni del solito Palacio e del sempre più convincente Guarin, un bulldozer che sta prendendo piano piano consapevolezza dei propri mezzi. Sugli esterni meglio Nagatomo del Maicon in sedici noni Jonathan che è apparso molto meno propositivo del solito.
Mente: Il Napoli ha giocato con una veemenza che ci ha impressionato. Dopo le fatiche europee contro l’Arsenal sapeva che per vincere contro il più fresco avversario avrebbe dovuto subito indirizzare la partita dalla propria parte; e così è stato. Benitez ha dimostrato anche oggi di essere un fine psicologo riuscendo a tenere sulla corda i propri giocatori che a tratti sono sembrati stanchi fisicamente, ma mai sono sembrati sprovvisti di energie nervose e mentali. Una bella rivincita contro la società che lo ha esonerato forse con troppa fretta nella stagione post triplete. Per quanto riguarda l’Inter non ci sentiamo di gettare la croce addosso a Mazzarri. La classifica della squadra nerazzurra va ben oltre le più rosee aspettative estive e l’allenatore livornese sta tirando fuori il meglio da ogni elemento a sua disposizione. Purtroppo per lui la rosa da cui attingere non è al livello delle big del calcio italiano e se Thohir non deciderà di mettere mano al portafogli per regalargli qualche innesto di spessore durante la finestra di mercato invernale, le ambizioni dell’Inter non potranno andare oltre un’onesta zona Uefa.