Teatro Ariston di Gaeta, “Tre 3…e Napulitana a Coppe”

“Tre 3…e Napulitana a Coppe”, è il titolo dell’adagio teatrale musicale per vicoli e teatri che andrà in scena al teatro Ariston di Gaeta, mercoledì 5 marzo alle 21.00, per la regia e interpretazione di Pasquale Valentino e la partecipazione di Adele Aronica e Vincenzo Vicale.

20140302-193507.jpgLo spettacolo “Tre 3 …eNapulitana a Coppe.” prende spunto dall’immortale poesia di Pasquale Ruocco “ Quanta bucie ca diceno ‘e canzone…”, vero manifesto poetico/culturale di questo autore poco conosciuto, che ha suggerito al pubblico un modo nuovo, un punto di vista assolutamente non oleografico e folcloristico intorno al teatro ed alla musicana poletana. Una carrellata di personaggi, comici, tragici, brillanti,liberamente tratti dal teatro di R. Viviani, E. de Filippo, R.Chiurazzi, fino ad i contemporanei E. Moscato, offrono al pubblico,attraverso quadri teatrali, uno spaccato verbale e sonoro della città di Napoli. Il vicolo è popolato da spazzini, pizzaioli, venditori, guarda porte, operai, muratori, cocchieri, scugnizzi, poveracci che si inventano qualsiasi mestiere pur di sopravvivere, con quella fantasia sfacciata, spaccona ed irriverente tipica del popolo Napoletano. Napoli città che anche di notte è piena di vita e di caffè chantant frequentata da signori scaduti, false sciantose, guappi e maestre.

Continui cambi di costume e di ambientazione a vista conducono lo
spettatore per mano in una Napoli vera, non oleografica, priva di ammiccamenti folcloristici ed assolutamente reale. Ad esempio, brani famosi, come “’O surdato ‘nnammurato…” vengono presentati per quello che realmente sono e non per quello che una visione stereotipata propone. Questa bellissima canzone, famosa nel mondo, solitamente proposta come marcetta, canzone allegra e spensierata, addirittura oggi viene cantata allo stadio San Paolo a mo di inno della squadra di calcio cittadina, se si analizza attentamente il testo, si scopre che è una canzone drammaticamente tragica; Come si può cantare allegra mente di una separazione dagli affetti quando
si parte per la guerra, per il fronte,dal quale sicuramente non si farà ritorno? Il testo è chiarissimo. Ed allora questa canzone da marcetta si trasforma in un doloroso Adagio. Viviani, autore estremamente realista, verista, con la poesia “Eroismo” ci offre un punto di vista diverso e ci aiuta a ribaltare questa incongruenza.

20140302-193729.jpgDalla fusione di questi due bellissimi momenti, ne nasce un quadro poetico/musicale che apre uno spaccato sulla dura realtà della guerra e dei disastri che provoca. Quello che succede in scena, succedeva nella città
dai primi del ‘’900 all’immediato dopoguerra e diversi autori contemporanei, in particolare C. Faiello ed A.Sinagra, che con grande perizia musicale, ci aiutano a raccontare una città appena uscita dalla grande guerra. L’amore era merce di scambio oppure sentimento puro. Strumento di sopravvivenza
spicciola e quotidiana o raggio di sole e luce nel buio della miseria.
Tre sono gli interpreti in scena,attori e cantanti, e come nel gioco del “tre sette”, che si gioca solo con le carte napoletane, si ha una buona mano se si possiede anche il resto della scala,asso e due che fanno “la napoletana”.
Qualche carta l’abbiamo svelata, ma iltresette si gioca a carte coperte e quindi scopriremo semi e resto delle carte solo in Teatro.
Il tavolo verde lo lasciamo ai bari!

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