Primi anni quaranta. Tre donne in scena, tre divinità pagane, arcaiche come i luoghi che le circondano: montagne, fiumi, stelle. Ninetta, Celeste e Maria. La scena è nuda, solo tre conche disposte ai tre lati che formano un triangolo-recinto sacro dentro il quale si muovono le donne. Nelle conche ci sono oggetti, lenzuola e soprattutto acqua. La conca rappresenta la vita e la donna, di cui ricorda il corpo nelle forme sinuose. È la cornucopia e l’utero, ma anche un’urna cineraria, ciò da cui si nasce e in cui si ritorna, in un tempo circolare basato sulla sola alternanza delle stagioni, in una vita sempre uguale per tutte le donne da millenni.
Questo lo scenario di “Ninetta e le altre” che, grazie alla storia delle 3 donne, documenta in forma teatrale la tragedia delle marocchinare del 1944: “C’è il racconto di quelle brutalizzazioni sulla popolazione civile già duramente colpita (in meno di un mese vennero violentate più di 20.000 mila di tutte le età, più una cifra indefinita di bambini, uomini e animali) racconto di violenze di enorme ferocia e dolore, racconto delle conseguenze degli stupri: aborti, abbandoni, malattie, suicidi, invalidità, emarginazione e follia. Ninetta, incinta, decide di non abortire per dimenticare rassegnata una tragedia che altrimenti non avrebbe mai fine. Come lei ne verranno violentate ancora tante di donne nelle guerre, troppe, perché lo stupro alla donna è lo stupro alla terra. Ma anche una tragedia può essere trasformata in un gesto d’amore e di speranza, anche se uno stupro di massa rimane nella terra e nelle generazioni future come un segno indelebile. La violenza, compiute dalle truppe coloniali francesi, sarà un marchio”, afferma la regista Damiana Leone.
“Per non dimenticare e parlare di donne innocenti dimenticate, vittime di guerre a volte anch’esse dimenticate, iniziamo a riparlare di noi perché la Storia si ripete troppo spesso anche nel civilissimo occidente. La guerra la fanno sempre gli uomini ma le donne sono costrette a subirla”.
Ninetta e le altre
Compagnia Errare Persona
Scritto e diretto da Damiana Leone
Con Damiana Leone, Anna Mingarelli e Francesca Reina
Disegno Luci Alessandro Calabrese
Costumi Errare Persona
11 Maggio ore 18:00
Teatro Remigio Paone
Via Sarinola, Formia
Ingresso libero.
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