Avevano tentato, in due, di rapinare l’oreficeria “Il Gioiello” a Itri. Solo la determinata prontezza del titolare, Ernesto Petrillo, che ha messo in fuga uno dei malviventi, ha evitato che il colpo andasse a segno.
Mancavano tre minuti alle tredici quando, in via della Repubblica, la strada dell’Infiorata, all’ingresso dell’oreficeria bussava un uomo, dall’apparente età di 40 anni, carnagione scura, berretto e occhiali specchiati. Dall’interno (c’erano il titolare Ernesto, il papà, insegnante in pensione, orologiaio e noto maestro di strumenti musicali, Giovanni, e la madre, Pina Martone, originaria di Gaeta) veniva aperta la prima delle due porte blindate che l’uomo si ostinava a non voler chiudere. Dopo il perentorio invito a rinchiuderla, veniva aperta la seconda che permetteva l’ingresso nel negozio del manigoldo.
A quel punto compariva all’esterno, su via della Repubblica, un complice con una bandana e un fare sospetto che induceva il Petrillo a urlare ripetutamente al primo entrato (che, nel frattempo, aveva messo la mano in tasca) di andarsene via.
Il titolare dell’oreficeria, inseguiva, una volta fatta trasferire l’emergenza sicurezza fuori del negozio, nello stretto budello di via Altri Campi, l’uomo. Qui, il mancato rapinatore, dopo aver estratto dalla tasca, alla quale già all’interno stava mettendo mano, una pistola, la puntava all’indirizzo del Petrillo, giunto a sei o sette metri da lui, intimandogli, con spiccata ortoepìa campana, “Vattènn(e) o t(e) buco!”. A quel punto, il pur prestante titolare, che pratica diversi sport, si metteva al riparo e il malvivente ne approfittava per far perdere le sue tracce nel quartiere di San Gennaro dove sbuca il budello.
Tutto questo mentre il complice veniva visto allontanarsi, a tutta birra, da alcuni testimoni della zona, a bordo di una potente moto grigia di grossa cilindrata. Prontamente i CC della locale stazione, con il Petrillo a bordo, hanno perlustrato in lungo e in largo mezzo paese per cercare di rintracciare il campano, ma senza esiti positivi, almeno per ora.
Utili, per l’individuazione del malvivente si dimostreranno le immagini della videosorveglianza interna ed esterna, acquisite dai militi del comandante della stazione di Itri, m.llo Giovanni Persico, e del suo vice, m.llo Rosario Amato. Per “Il gioiello” si tratta del secondo tentativo operato ai suoi danni nel giro di due anni, anche questo, come il primo, andato fortunatamente a vuoto.
Orazio Ruggieri