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Terracina

Terracina, ‘airone’ protetto e a rischio salvato dai volontari di Legambiente

I volontari del Circolo di Legambiente Terracina “Pisco Montano” protagonisti di un salvataggio andato a buon fine.

In prossimità dello stabilimento “Sirenella” a Terracina hanno rinvenuto sull’arenile un giovane esemplare maschio di Tarabusino (Ixobrychus minutus) della famiglia degli Ardeidi, la stessa degli aironi, una specie particolarmente protetta
dalla Direttiva Uccelli, inserita nella lista rossa delle specie a rischio, presumibilmente stremato dalla lunga migrazione dall’Africa.

Tarabusino

Secondo un protocollo ormai consolidato i volontari di Legambiente hanno subito chiamato la Sala Operativa della Guardia Costiera che, agli ordini del Comandante TV Emilia Denaro, è prontamente intervenuta con una squadra a recuperare l’esemplare che è stato poi consegnato al Presidente del Circolo di Legambiente di Terracina Anna Giannetti per l’immediato trasporto in urgenza, date le condizioni critiche dell’animale, a cura del neocostituito Dipartimento Legambiente Terracina Animalhelp del Circolo, al centro di recupero e assistenza fauna selvatica dell’Ente Parco Riviera di Ulisse, dove il Dott. Nicola Marrone, Direttore e Responsabile del servizio naturalistico e sviluppo sostenibile dell’Ente, si è reso fin da subito disponibile a fornire il proprio supporto.

Questo meraviglioso uccello presenta un lungo becco arancione e un piumaggio elegante e variegato con colorazioni argentate tendenti al grigio-bruno e al bianco mentre ad ali spiegate il Tarabusino può sfiorare i 60 cm di larghezza. L’ esemplare soccorso e in condizioni critiche è stato subito preso in carico e trattato dal Servizio Naturalistico e Sviluppo Sostenibile dell’Ente Parco Riviera di Ulisse nel Centro di Recupero Animali Selvatici presente nell’area Protetta di Monte Orlando e per fortuna non presentava né traumi né ferite, ma risultava totalmente debilitato dal lungo volo della migrazione e non sarebbe sopravvissuto senza una terapia adeguata. E’ stato quindi sottoposto a terapia, nutrito e rigenerato e solo due giorni fa è stato liberato in un habitat umido, protetto e confacente, il laghetto di Penitro di Formia.

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