La decisione del Prefetto di chiudere il “Colavolpe” aveva gettato già ieri lo scompiglio nella cittadina pontina. Questa mattina altra doccia fredda per i tifosi che, di certo, non si aspettavano una decisione così forte dalla dirigenza.
Queste le dichiarazioni apparse sulla pagina Facebook della società:
“Ci spiace che gli sportivi e i tifosi che vogliono il bene del Terracina non possano godere di un pomeriggio spensierato, col piacere di sostenere nelle partite casalinghe la squadra del cuore e della propria città. Probabilmente gli autori di questi comportamenti, puniti singolarmente dalla giustizia ordinaria…, non si rendono conto dei disagi che provocano alla collettività. Pur mantenendo fede agli impegni sportivi fino al termine della stagione, il consiglio d’amministrazione della società e la dirigenza tutta rassegnano le dimissioni.
A questo punto è impossibile fare qualsiasi tipo di programmazione, sia a breve che pluriennale, nel dilettantismo o eventualmente nel professionismo. Pur accettando la decisione del Prefetto ci rendiamo conto che questo provvedimento restrittivo punisce soltanto la parte sana dei sostenitori, che è la quasi totalità dei presenti allo stadio. Penalizza inoltre la società che ha ratificato degli accordi economici importanti con gli sponsor. Da parte nostra crediamo di aver messo il massimo impegno anche nel sostentamento dell’ordine pubblico, cercando una collaborazione positiva con i tifosi stessi; ne è un esempio evidente l’incontro che abbiamo organizzato con il legale Giannichedda, esperto di giustizia sportiva, al quale ha preso parte proprio una delegazione di supporter.
Purtroppo le azioni di causa ed effetto rendono difficoltoso il proseguimento della nostra attività, la quale è animata da passione e finalizzata principalmente al bene di una collettività già penalizzata, e in parte frustrata, dal momento storico che viviamo”.
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