Volge al termine la III Edizione del Festival delle Emozioni che si chiuderà oggi, domenica 18 Giugno, a Terracina. L’evento, che ha preso il via il 15 Giugno, con appuntamenti in tutta la settimana, è stato ideato dal prof. Giuseppe Musilli ed è realizzato dal Consorzio Terracina D’Amare con il coinvolgimento di numerosi “Amici del festival” ed il patrocinio dell’ ENPAP (Ente Previdenziale Assistenza Psicologi). Il Festival è stato riconosciuto dalla Regione Lazio come una delle 18 Buone Pratiche di Eccellenza in ambito culturale, su oltre 200 progetti presentati.
Giorni intensi e ricchi di emozioni quelli già vissuti: dalle lezioni di mindfulness, bioenergetica, antiginnastica, biodanza e yoga negli stabilimenti balneari agli interessanti e partecipati incontri nel centro storico, dalle parole appassionate e l’eleganza di Annamaria Testa, agli spettacoli dal vivo in una piazza Municipio in festa, dai laboratori per bambini alla lettura condivisa, alla performance nella sera del bosco del Parco della Rimembranza. E ancora la bellezza dell’ approfondire, la terrazza del palazzo Braschi attenta e divertita, libri che circolano e idee che girano.
Un festival itinerante nella e della città per vivere le emozioni ed educarle, per attraversare le persone e le persone attraversare il festival.
Ancora tanti appuntamenti, oltre 60 eventi totali in cartellone, nella giornata di domani tra cui alle 17 al Palazzo della bonifica l’incontro di educazione finanziaria con Marco Lo Conte, esperto di finanza personale e giornalista del Il Sole 24 Ore, alle 17:30 nell’atrio del palazzo comunale con Claudia D’Angelo, giornalista ed inviata RAI.
Alle 21:00 la grande chiusura in Piazza Municipio con Ambrogio Sparagna e i solisti dell’orchestra popolare italiana per un originale viaggio nella musica italiana tra serenate e ballate, ninne nanne e tarantelle d’amore, ritmi frenetici e saltarelli. Cantai dal Nord al Sud, dalle Alpi alle Isole con gli strumenti musicali più importanti della tradizione italiana come l’organetto, il tamburello, le ciaramelle, le chitarre e altri più curiosi e meno conosciuti come la tofa, la ghironda, il violino a tromba e altri. Strumenti che raccontano un mondo di suoni ancestrali ma anche moderni, che coinvolgono con i loro timbri e che aiutano a percorrere le contrade d’Italia anche solo attraverso questi specialissimi suoni.
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