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“Tessere la Speranza”: Dal culto della Vergine del Rosario al restauro della Madonna della cintura di Gaeta

Nel suo quarto appuntamento di pellegrinaggio simbolico, la mostra Tessere la Speranza, già presentata con successo a Roma nella sede della Soprintendenza, ad Albano Laziale presso il Museo Diocesano, a Sora nel Museo della Media Valle del Liri, giunge a Gaeta nel Museo Diocesano. 
L’esposizione presenta un aspetto molto peculiare del culto della Madonna: la vestizione dei simulacri della Santissima Vergine, densa di significati simbolici, di ritualità e di segretezza e che coinvolgeva la comunità dei fedeli e in particolare le “vestitrici” devote, addette al rito della vestizione, che spesso ricevevano il delicato incarico attraverso una vera e propria investitura, dalle anziane alle più giovani. Si tratta, dunque, di una manifestazione del sacro, diffusa in tutto il mondo cattolico fin dalle origini del Cristianesimo e che riguarda insieme la storia dell’arte, della devozione e del costume. 

L’edizione della mostra “Tessere la Speranza” in questo nuovo allestimento dedica una specifica attenzione alle espressioni del culto per la Madonna a Gaeta, “Città di Maria nel Giubileo della Misericordia” ed è anche incentrata sul restauro, particolarmente impegnativo, di alcune “Madonne vestite”, con i loro oggetti di corredo: il manichino e le vesti della Madonna della cintura (o della cintola) di Gaeta e l’abito antico della Madonna del Rosario di Casalattico. Nella mostra viene infatti esaltata la particolare devozione per la Madonna del Rosario, di cui provengono sacre vesti da Arpino, da Pofi, da Formia e dalla stessa Gaeta, dove nella chiesa omonima, la Vergine viene ancora oggi celebrata con una processione e con riti solenni.

Una particolarità dei simulacri sacri della Santissima Vergine, attestati nel Lazio Meridionale, sono le vesti ricamate, come quelle della Madonna della cintura di Gaeta e della Madonna del Rosario di Casalattico, di recente riportate all’antico splendore a conclusione di delicati interventi di restauro. In particolare l’abbigliamento della Madonna di Gaeta è caratterizzato da una cintura in tessuto nero, che ne identifica il culto quale oggetto simbolicamente legato alla capacità di procreare.

Intervengono alla inaugurazione dell’evento, nel prestigioso Museo Diocesano di Gaeta: S.E. Mons. Luigi Vari Arcivescovo di Gaeta; Dott.ssa Tiziana Coccoluto, Vice Capo di Gabinetto del MIBACT; Alfonsina Russo Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale; Saverio Urciuoli Soprintendente Archeologia , Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti; Don Gennaro Petruccelli Direttore Museo Diocesano e della religiosità del parco dei Monti Aurunci; Elisabetta Silvestrini, etnoantropologo, “Sapienza-Università di Roma”; è stato invitato il Segretario Generale Mibact, dott.ssa Antonia Pasqua Recchia.

Modera: Dott. Lino Sorabella, Museo Diocesano, Gaeta.

La mostra “Tessere la speranza”, nell’edizione ampliata di Gaeta, dove resterà fino al primo ottobre, pone al centro dell’attenzione le straordinarie opere d’arte, quali le vesti devozionali, ma anche le espressioni della fede, riferimento identitario ed elemento centrale di coesione sociale delle comunità del Lazio meridionale: un patrimonio materiale e immateriale, da tutelare e valorizzare, un “universo” di memorie da cui partire per costruire progetti effettivamente sostenibili di sviluppo.

Info:

beniculturali@arcidiocesigaeta.it

Museo diocesano 0771.4530233

Il museo è aperto il venerdì, sabato e domenica ore 18.00 – 24.00 (chiusura della biglietteria alle 23.30 dal 28/07 al 31/08).

Dal 1 settembre: venerdì sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.00 (chiusura della biglietteria alle 19.00)

È possibile prenotare un’apertura dedicata su richiesta (piccoli gruppi).

Il biglietto del museo costa 3 euro, oppure 5 euro in abbinamento con la pinacoteca di arte contemporanea.

redazione

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