23 anni, 46 liriche. Si presenta con queste credenziali Gianluca De Lucia alla “prima dell’opera prima”, in programma, questa sera, domenica 23 luglio, alle ore 19,00, presso l’archivio storico di Formia, nella torre di Mola.
“Transgredior” è il titolo della silloge del giovanissimo autore che un breve profilo culturale-biografico e il giudizio di Giuseppe Napolitano, un poeta il cui nome ha travalicato i confini dell’italico Parnaso e un autentico “homo faber” cui la pur prestigiosa presenza nelle antologie più validamente riconosciute non danno appieno l’esatta misura del meritatissimo risalto che il fascino del creatore di versi alati di Formia esercita sui lettori, soprattutto sui più esigenti, presentano già da queste righe. Gianluca De Lucia –ricordiamo per quanti amano i dati personali identificativi- è nato a Formia nel 1994.
Ha passato la sua infanzia a Itri dove ha intrapreso il personale cammino poetico. Ha conseguito la maturità classica presso il liceo “Vitruvio” di Formia e attualmente è iscritto alla facoltà di Informatica presso l’Università “Federico II” di Napoli.
Ama leggere e scrivere, suona la chitarra e l’hukulele, cinefilo nonché giocatore di scacchi che riesce a trovare del tempo anche per i puzzle e per viaggiare.
Ha ricevuto vari riconoscimenti tra cui il Premio Letterario “Maria Valente” all’età di dieci anni.
Ha inoltre scritto alcuni articoli per giornali locali. Completano e arricchiscono la presentazione del talentuoso giovane le considerazioni del prof. Giuseppe Napolitano, che suonano come un’investitura per chi ha intrapreso il cammino dell’ars poetica. ”Diamo fiducia a chi lo merita.
Incoraggiamo chi ha il coraggio delle proprie scelte. In questa collana di poesia, “L’albatro”, il nome stesso della collana impone serietà di scelte ma pure slancio di sfida: simbolo del poeta, il grande uccello di Baudelaire si fa custode e al tempo stesso stimolo di poesia. In questo libro si presenta un esordiente che merita il posto in collana per il suo coraggio.
Il giovane Gianluca De Lucia si affaccia con timore alla scena editoriale ma pure consapevole dei suoi mezzi – che devono essere affinati, certo, ma gli consentono già qualche momento di sicura presa espressiva. Il titolo del libro di esordio è già un biglietto da visita con il quale poi si dovranno fare i conti. Ci si butta nell’arena e ci si dichiara: è una sfida e insieme una maschera – chi sono io per aver deciso di uscire in fra la gente e farmi valutare come poeta? Allora transgredior significa proprio questo: eccomi pronto a sfidare le regole e giocare con voi che mi leggete.
Gianluca d’altronde si rimette apertamente al suo lettore ideale, al quale chiede perfino di essere aiutato a comprendere il senso della sua poesia. Ed è bello, da parte di un giovane (oggi i giovani sono diventati un tantino arroganti); è bello vedere in un giovane alle prime armi, alla prima pubblicazione, lo sforzo di farsi capire, il timore di non essere compreso, la speranza di trovarsi nel giudizio del lettore.
Questa raccolta di Gianluca De Lucia si compone di 46 testi (il doppio dei suoi anni…), scritti in un arco di anni considerevole, visto che le prime cose qui presentate risalgono alla prima adolescenza.
Nel complesso, il libro c’è, si dipana in una serie di temi connessi alle dinamiche esistenziali, agli affetti provati, alla voglia di conoscere il mondo.
Conviene che ad un libro di esordio si perdoni qualche leggerezza, ma qui ce ne sono di lievi davvero – ingenuità formali che non tolgono peso al dettato lirico, abbastanza controllato. L’autore di Transgredior sembra avviato a correre con rinnovato slancio le vie della scrittura: non gli mancano gli strumenti, per quanto ancora debbano essere migliorate certe maniere di approcciare le forme espressive.
Non gli manca soprattutto l’onestà di confrontarsi, di accettare consigli (anch’essa rara, ormai) – leggiamolo con la stessa onestà”.
Orazio Ruggieri