Ogni giorno sono centinaia i pendolari che da Gaeta, Formia, Minturno, Fondi, Itri e tutte le altre cittadine del nostro golfo, si riversano in stazione per recarsi al lavoro. Tutti sono consapevoli e perfettamente coscienti che se giocassero una sola volta al Superenalotto, avrebbero più chance di vincere che di trovare, per una settimana o per un solo giorno, un treno che sia in orario. I ritardi, sono oramai una consuetudine a cui tutti sono abituati, anche se ora ne abbiamo ufficialmente la certezza grazie ad uno studio effettuato da Legambiente. Difatti, negli ultimi mesi, l’associazione ambientalista ha effettuato un vero e proprio monitoraggio nell’ambito della campagna “Pendolaria”, dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Tra le tratte ferroviarie pendolari peggiori d’Italia, e’ stata stilata una classifica, all’interno della quale troviamo anche la tratta di 52 km tra Roma e Nettuno, di cui 20 a binario unico. Tra il 17 ottobre e il 21 novembre, Legambiente ha appurato (monitorando il treno che parte da Nettuno alle 8.30) un ritardo complessivo di 400 minuti e due soppressioni, tra carrozze sovraffollate e molteplici disservizi. Tanto per cambiare con il nuovo orario sono previsti perfino tagli al servizio, che, sicuramente, arrecheranno ulteriori disagi ai viaggiatori. Anche la tratta Campobasso-Isernia-Roma rientra nell’ambiziosa classifica, basti pensare che tra Campobasso e Venafro vi è un unico binario con tempi di percorrenza assai lenti. Insomma, una classifica che accomuna molte linee in Italia e rispecchia quanto poco Regioni e governi abbiano fatto nel corso degli ultimi anni.
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