Ha sempre decantato le lodi della sua italica e amata terra natìa là negli Usa dove vive a New York, salvo a spostarsi, nei mesi freddi, a Miami in Florida. Ma, nell’annuale ritorno in Italia, l’accoglienza, questa volta, è stata a dir poco amara. S.F., fondano da 50 anni residente nella Grande Mela, stava trascorrendo, come ogni autunno, un periodo di ferie nel suo paese natale e, come sempre, aveva programmato il solito viaggio nella Penisola per una decina di giorni. Meta di quest’anno, Ischia.
Per essere più precisi, un albergo, con offerta di cure termali, a Lacco Ameno, il comune reso celebre nel mondo da Angelo Rizzoli, il “demiurgo” di Lacco, uno dei sette comuni dell’isola. Ma in una famosissima struttura alberghiera del comune con il “fungo” a mare, ha vissuto una brutta esperienza il turista fondano, giunto a Ischia con la moglie, cittadina originaria degli USA, tanto composta. Con loro né un figlio, causa, molte volte, di incomprensioni con gli albergatori, né un animale. Anzi, a dire il vero, gli animaletti ci sono stati, ma nella bustina della camomilla servita, al momento della prima colazione all’ospite e alla sua signora. Alla garbata segnalazione dell’inconveniente al personale, l’ospite veniva raggiunto dal responsabile della sala che –a dire del turista- cercava di minimizzare sull’accaduto, criticando le eccessive “pretese” degli ospiti. L’emigrato faceva ancora notare che la sua segnalazione era giustificata da un costo non proprio “popolare”, in albergo, ricevendo, per tutta risposta, un poco garbato invito ad “andare a fare in quel posto”. A questo punto l’ospite ha chiesto del maitre al quale ha raccontato il tutto ma, vedendo che non gli veniva chiesto almeno scusa, ha chiamato due volte i CC del posto che sono prontamente intervenuti e hanno preso atto, redigendo apposito verbale, dell’accaduto. A seguire, l’ospite, è sceso nelle terme ma, al momento del pranzo, è stato invitato a presentarsi in direzione dove gli hanno comunicato quanto la sua presenza in albergo non fosse ormai più gradita, motivo per cui il turista, dopo un contatto tra l’agenzia di partenza e l’omologa operante a Ischia, ha dovuto optare per altra scelta alberghiera, chiaramente masticando amaro e commentando salomonicamente che quell’albergo a Ischia non lo vedrà più come cliente. “Perché se la struttura ha più di qualche stella –ha commentato l’italoamericano in vacanza- io vengo da un Paese dove si vive, oltre che con le strisce, a …52 stelle!”
Di Orazio Ruggieri.