Strutture eco-friendly da utilizzare sugli arenili a difesa delle spiagge contro l’erosione, strutture ludiche destinate ai più piccoli, o piani di depositi in mare per ricostituire una catena biologica circolare e favorevole all’eco sistema marino. Queste sono soltanto alcune delle idee e dei progetti –alcuni già realizzati in via sperimentale in altri lidi italiani- emersi dal convegno “La Posidonia oceanica, da problema a risorsa” organizzato dalla società Porto di Sperlonga insieme a Federlazio.
Tutto nasce dall’esigenza di capire se e come riutilizzare i detriti di Posidonia che si depositano nei porti e sulle spiagge. Un elemento totalmente naturale, presente nel suo habitat, ma anche un elemento di disturbo, soprattutto visivo, per il turismo sulle coste locali. Da qui la raccolta continua dei detriti. Ma guai a mischiarli con il resto di rifiuti raccolti sulle spiagge: diventerebbero automaticamente un vero e proprio problema, sia in termini di stoccaggio che di conferimento. E allora, come fare?
“Una volta raccolta e separata da altri scarti non utilizzabili, ci sono molte possibilità di utilizzare i detriti di Posidonia oceanica per sostenere le politiche di protezione delle coste e delle spiagge” ha detto Sergio Cappucci, ricercatore dell’Enea. “Organizzando i detriti in apposite strutture di fibra naturale, abbiamo sperimentato come si possa proteggere le coste dai danni delle mareggiate, se non addirittura ricostituendo la duna scomparsa in anni di erosione”
A garantire la qualità dei detriti verificando la presenza di sostanze e materiali inquinanti ci ha pensato una ricerca presentata da Monia Renzi, rappresentante scientifico Bioscience Research Center: “Dalle nostre analisi dei detriti raccolti nella darsena di Sperlonga abbiamo notato la presenza trascurabile di inquinanti presenti nella vegetazione” ha detto Renzi, “e anche la presenza di metalli pesanti è assolutamente al di sotto dei livelli di attenzione”. Una notizia accolta positivamente dal sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, che ha rivendicato il risultato grazie ad anni di politiche volte all’attenzione massima verso l’ambiente, a partire dal potenziamento del sistema dei depuratori in provincia, fino alle ultime iniziative in materia di riduzione drastica dell’uso delle plastiche.
Grande attenzione verso i progetti e le idee illustrate durante la conferenza da parte di Marco Picca, presidente di Federlazio Latina. “Sono anni che ci battiamo per sollecitare le amministrazioni locali e il sistema produttivo ad una maggiore attenzione verso i temi ambientali e di prevenzione, ed oggi accogliamo con piacere le proposte presentate, che rappresentano una opportunità unica per il territorio e per la salvaguardia dell’ecosistema delle spiagge locali”.
Luigi Valerio, intervenuto in rappresentanza del Parco Regionale Riviera di Ulisse, ha confermato le iniziative per la tutela e la valorizzazione della Posidonia, che si inquadrano perfettamente nel Contratto di costa Riviera di Ulisse e foce del Garigliano.
Enrico Moscone dell’Università degli studi della Tuscia invece ha evidenziato come “le proposte di valorizzazione dei detriti di posidonia rappresentano un significativo esempio di economia circolare” richiamando altresì la necessità di “realizzare iniziative che siano economicamente sostenibili e replicabili in altri contesti.”
“Sperlonga e la Riviera d’Ulisse in generale devono ritenersi fortunati per la presenza della Posidonia” ha detto il prof Adriano Madonna, dell’Associazione Internazionale Progetti Unesco. “Le foglie, grazie alla presenza della Cutina ha un alto potere di assorbire metalli pesanti, e quindi aiuta a tenere pulite le acque in cui è rigogliosa”.
Sperlonga Turismo, per voce del responsabile delle relazioni esterne Tony Manzi ha raccolto l’invito del sindaco Cusani e dell’Enea, assicurando l’appoggio e lo studio da parte del tessuto imprenditoriale del Borgo, verso progetti ed idee che aiutino a preservare in maniera eco-friendly le coste e le spiagge locali, volano naturale del turismo e dell’economia del posto.
Soddisfazione per i risultati delle ricerche e dei dati forniti dall’Enea è stata espressa dai vertici della società Porto di Sperlonga, che ha annunciato altri eventi ed iniziative in merito alla raccolta e all’utilizzo della Posidonia oceanica, nell’ottica –come recita appunto il titolo del convegno- di trasformazione da problema a risorsa.
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