Di Alessia Maria Di Biase.
“Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale , quando beltà splendea … “ così Giacomo Leopardi rappresentava la giovinezza, come un tempo fatto di speranze e di attese; quel tempo che per tutti è considerato sommariamente il periodo rosa della vita.
Il momento in cui non si è più bambini ma neppure troppo grandi.
L’adolescenza, nel comune sentire è definita come il tempo magico della spensieratezza, dove tutto sembra poter essere eterno.
Eppure, gli adolescenti che ci troviamo davanti oggi non sembrano affatto il ritratto della felicità.
Passi per il cellulare sempre in mano, che orami è diventato un’abitudine anche per gli adulti, passino anche i contatti continui e costanti con la rete, dei quali quasi nessuno ormai riesci più a fare a meno; la droga tra i banchi di scuola è sempre circolata, gli atti di bullismo c’erano anche quando non si chiamavano tale, ma tutto questo non faceva così notizia perché, fortunatamente, la parte “marcia” della scuola era la parte minore.
Ora invece pare essere il contrario.
Questi eventi non sono più un fatto eccezionale e non riguardano più soltanto quei ragazzi considerati “difficili, problematici” ma, chi più chi meno, tutti i giovani sono coinvolti.
Come può una ragazza di 16 anni perdere la vita per una pasticca?! Tutti si chiedono come se scendessero dalle stelle.
Gli adolescenti vivono nel loro mondo spesso lontano dalla vita ordinaria .
Immaturi, irrequieti, eternamente insoddisfatti e sempre alla ricerca di qualcosa che li distingua dagli altri, tante volte il frutto dei loro atteggiamenti è un carico di aspettative troppo pesante da portare.
A 13 anni, scegliendo la scuola superiore, indirettamente sono chiamati a dire cosa vorranno fare della loro vita e ogni giorno sentiranno il dovere di onorare questa promessa.
Questi ragazzi vivono il loro presente già proiettati nel futuro che li vuole capaci, preparati, pronti e flessibili a tutto, a diventare quello che probabilmente non vogliono essere; reprimono i loro sogni e i loro desideri per paura di non essere ascoltati o compresi, costruiscono una corazza apparente che si spezza al primo colpo di vento, reprimendo quello che loro vorrebbero esprimere per diventare quello che il mondo gli chiede di essere.
Rifiutano di vivere un tempo che, nonostante i suoi difetti, resta davvero un momento unico della propria crescita, correndo verso mete sconosciute o lontane, dimenticando di avere .. tutta la vita davanti.