Tutti LIB(e)RI, “Agitazione interiore”

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La poesia che l’animo sensibile percepisce con maggiore acutezza, all’interno della raccolta di liriche in dialetto romanesco di Marco Flammini, dal titolo “Agitazione interiore”, è proprio quella che dà il nome al libro, e che, negli ultimi versi, testualmente recita:

Intanto devo da soffocà nell’animo st’ardore
Che me brucia dentro come n’afflizione
Cercanno de nasconne cor sorriso sto malore
E mo’ so anni che vivo co st’ipocrisia dentro ar core
E ner mentre che spero che cambi sta situazione
Continuo a piagne de dentro e a sorride de fore

Il poeta riesce con le rime in vernacolo –edite nel 2012 da Lulu Editore- a tradurre sapientemente i “momenti” dell’anima di tormento ed inquietudine, quel senso di incompiutezza della propria esistenza e di sottile pessimismo che ci costringe a rappresentarci agli altri in maniera ipocrita, con una sofferenza che vive nella nostra intimità ma che si cela all’esterno con un sorriso.

E si sorride, a tratti, ma si riflette con amarezza leggendo le poesie, che trattano in apparenza argomenti “slegati” tra loro –dalla scuola all’amore, dal basket alla Gelmini, da Scauri, il luogo più amato, all’amicizia- ma “connessi” per una visione della vita al contempo malinconica e appassionata, profondamente nostalgica.

Il senso e la potenza confortante della memoria rappresenta difatti un ulteriore tratto caratterizzante questi versi, il ritorno costante a ricordi e sensazioni vissute e con intensità e languore “ripensate”:

E dentro m’è rimasto er ricordo dell’ardore
de quanno la passione me tirava a li castelli
de prescia, e con addosso un incauto timore
”.

 
A cura di G. Sciarra
 

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