Nonostante anche a questo finanziamento abbia pensato l’amministrazione precedente, l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Bartolomeo spalleggiato dall’assessora alla immobilità Eleonora Zangrillo, stanno dimostrando ancora una volta l’incapacità anche solo di far partire lavori già appaltati a Formia.
Nello specifico, oltre alla probabile perdita del finanziamento per il recupero dell’ex Seven Up, la nostra città rischia di perdere il finanziamento per il recupero della ex colonia Di Donato, opera che darebbe una grande riqualificazione e nuovi spazi al quartiere di Castellone.
Come confermato dalle interrogazioni presentate di recente da altri gruppi politici esistono due finanziamenti che sono alla base della gara d’appalto dei lavori in oggetto provenienti dalla Regione Lazio, Assessorato alle Politiche Sociali, e che ammontano a oltre 5 milioni di euro.
Un finanziamento importante diviso in due lotti e che ha dato i primi risultati garantendo la staticità fisica della struttura lasciata in condizioni di abbandono e fatiscenza dalla amministrazione Bartolomeo nel 2008, nonostante fossero stati spesi più di 1 milione e mezzo di euro per “generici lavori di consolidamento” che non solo non hanno portato, come invece era previsto, all’apertura al pubblico nemmeno di una piccola porzione del fabbricato originariamente destinato ad “archivio storico”, ma non hanno neanche messo in sicurezza la struttura da un punto di vista statico.
L’attuale progetto, finanziato interamente per evitare di creare cattedrali nel deserto e lasciare incompiute opere necessarie, prevedeva che alla fine dell’intervento la struttura e il parco adiacente sarebbero stati totalmente riqualificati con la previsione di un’area verde attrezzata e di una cavea per manifestazioni estive all’aperto. Il parco si sarebbe esteso fino alla Via Rubino garantendo un ingresso pedonale anche da li e “avvicinando” cosi la struttura al centro di Formia. Inoltre era prevista la costruzione di un parcheggio multipiano che, oltre a garantire posti auto a tutto il quartiere di Castellone, avrebbe consentito l’allargamento e la messa in sicurezza dell’ingresso e della curva presente in via olivetani. Infine sarebbero stati creati anche degli stalli per i pullman turistici diretti per esempio al cisternone romano e che oggi non hanno alcuno punto dove sostare o fare manovra agevolmente.
Tutto questo avrebbe garantito anche, cosa non secondaria in un periodo di crisi economica, un maggiore numero di presenze turistiche di persone, gli emigrati laziali nel mondo, che solitamente hanno un elevato potere di spesa che avrebbe portato alle attività commerciali e turistiche formiane un ulteriore canale di business.
Di tutto questo l’amministrazione comunale di Formia se ne sta infischiando!
Si parla spesso, soprattutto in questi giorni, di affitti d’oro pagati dalle amministrazioni a soggetti privati per avere la disponibilità di locali per servizi pubblici (con le conseguenze e le nefandezze di cui la cronaca ci racconta); questo è proprio il caso inverso invece in cui con soldi pubblici si riqualificherebbero locali pubblici per restituirli alla disponibilità di amministrazioni e cittadini. Forse questo aspetto non interessa particolarmente questa amministrazione, o forse c’è qualcuno che addirittura ha interesse a continuare a pagare affitti a soggetti privati appellandosi alla necessità di risparmiare solo quando c’è da tagliare nel settore sociale.
Non basta appellarsi al fatto che il titolare del finanziamento sia l’Ipab per giustificare tanto disinteresse. La riqualificazione interesserebbe un quartiere nevralgico e storico come quello di Castellone per cui i nostri amministratori dovrebbero agire con immutato interesse.
Non capiamo infine, l’atteggiamento della stessa Ipab “SS. Annunziata” che inizialmente aveva dimostrato, attraverso i suoi vertici, grande interesse per la riqualificazione dell’opera e che invece oggi sembra disinteressarsi del suo destino pur avendo adottato deliberazioni e determinazioni al riguardo.
La scelta fatta dalla regione e dal comune di Formia di collaborare con l’Ipab era stata fatta soprattutto perché le finalità sociali dell’ente calzavano perfettamente con la destinazione d’uso della colonia di Donato che, lo ricordiamo, ha un vincolo legato al sociale e non può essere destinata ad altre, e più fantasiose finalità, di cui ogni tanto qualche amministratore comunale poco avveduto si fa portavoce.
L’Ipab inoltre, per le professionalità presenti, ci sembrava sicuramente meno esposto alla volatilità delle elucubrazioni mentali di qualche amministratore locale della domenica, nonché dotato delle competenze necessarie a svolgere la procedura in modo ineccepibile cosi come in effetti dimostrato anche da alcune sentenze emesse relativamente alla procedura di affidamento utilizzata.
Ad oggi ci sembra invece che qualche amministratore dell’ente, evidentemente folgorato sulla via di Damasco, abbia deciso di rinnegare il lavoro fatto e preferisca continuare a giocare a fare l’impresario teatrale in partnership con una (sola!) associazione teatrale del territorio. Tutto ciò forse merita una maggiore chiarezza ed eventualmente, nel caso si volessero rinnegare le scelte già fatte, degli atti ufficiali conseguenti.
Detto questo, ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare insieme a tutti per risolvere le problematiche che hanno portato all’attuale blocco dei lavori alla colonia Di Donato, problematiche che, pare, siano legate ai mancati pagamenti da parte della Regione.
Invitiamo perciò il duo Bartolomeo – Zangrillo a far valere le loro millantate “aderenze” provinciali, regionali e nazionali per portare risorse alla città, e non solo per fare inutili e inconcludenti (almeno per la città…) sfilate pre-elettorali con il loro amico Zingaretti.
Fonte: comunicato stampa UDC
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