Apprendiamo non affatto stupiti delle ennesime dimissioni in maggioranza. Ebbene si, Dopo le dimissioni da capogruppo e dalle commissioni consiliari di Ernesto Schiano, quelle dell’assessore alle Attività Produttive Clide Rak, quelle dalle commissioni del consigliere di maggioranza Sandro Zangrillo, del capo di Gabinetto Giovanni Acampora e quelle “forzate” di Assaiante; è toccato questa volta alla Consigliera Alessia Valeriano.
Gravissime da un punto di vista politico le sue accuse. La Consigliera infatti spiega le sue dimissioni dovute ad “una mancanza di partecipazione e soprattutto condivisione delle scelte politiche da attuare nei miei confronti ma anche di altri consiglieri”. Ciò sarebbe normale per un consigliere di opposizione invece la consigliera fa parte della maggioranza e rincara la dose spiegando che “non si può amministrare senza un assessore al bilancio ed uno al commercio”. Ci troviamo infatti a questo punto della consiliatura senza più ne un assessore ne un presidente della commissione commercio. Forse la consigliera sta pagando la non elezione del sindaco Bartolomeo al Consiglio Provinciale visto che a detta sua è fuori da tutte le decisioni. Parole che avevamo sentito in pieno consiglio anche da Sel che però in maniera più esplicita parlava di “gruppi di potere all’interno della maggioranza”. E intanto nelle commissioni consiliari, dove più di ogni altro luogo i consiglieri dovrebbero lavorare e dare il loro fattivo contributo manca il numero legale quotidianamente a causa di questa “guerriglia” tra gruppi. Ciò ci interesserebbe poco se tutto ciò fossero solo “luride” beghe di palazzo ma il problema è che chi ne paga le conseguenze sono sempre i cittadini costretti a subire questa amministrazione, se così si può chiamare. Tasse al massimo e disservizi all’ordine del giorno.
Per quanta buona volontà riconosciamo alla consigliera ci viene però davvero difficile non collegare tale “avvertimento” al primo cittadino all’attività imprenditoriale del marito; imprenditore che ha costruito il multipiano delle poste (acquisito a patrimonio comunale ed oggi fruibile grazie ad una delibera di consiglio dell’amministrazione Forte con il voto contrario di Bartolomeo e del PD) che solo pochi giorni fa si prendeva a male parole con l’assessore Marciano minacciandolo alla fine con un durissimo “Con me ti conviene stare zitto Io so chi siete”. Ma cosa voleva dire?
Infine apprendiamo dallo stesso imprenditore che nell’ottobre 2013 ha diffidato il Comune di Formia (dove la moglie è consigliera) al pagamento di ben 2.000.000 € (denunciammo già 1 anno fa il palese conflitto di interesse) che vuole essere messo a conoscenza “di dove il Comune starebbe accantonando le somme introitate dal funzionamento del parcheggio.” E contemporaneamente della disponibilità dell’Assessore Marciano a “ risolvere le diatribe legali di cui sei rimasto vittima”.
Ma a cosa servono quei soldi e soprattutto perche Di Cesare chiede i soldi al Comune di Formia invece di chiederli al curatore fallimentare? E l’Assessore Marciano (non il cittadino Marciano) perché è disponibile a risolvere un problema che riguarda le legittime pretese di un imprenditore con il Curatore Fallimentare e non con il Comune di Formia? Le dimissioni della consigliere Valeriano sono un altro chiaro segnale per il sindaco Bartolomeo ormai ostaggio di tutti in maggioranza?
Qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma qualche volta si ci indovina …
fonte: comunicato Gruppo Consiliare UDC