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Ultima di campionato, Angelo Capotosto in Tatticamente analizza la stagione delle protagoniste della serie A

Per concludere la nostra rubrica analizziamo la stagione delle protagoniste del campionato di serie A:

Juventus: 102 punti, record europeo (escludendo campionati a 12 squadre, vedi celtic) e terzo scudetto consecutivo dell’ era Conte. Una dinastia bianconera che, a detta dei più informati, potrebbe concludersi con il mancato rinnovo del tecnico pugliese a fine stagione. Mister Conte lo sa che sarà semi-impossibile ripetersi e per questo la sirene estere, soprattutto del manchester united, potrebbero convincere anche uno come lui che ha la juventinità nel  DNA.

Roma: Annata su cui fondare le basi per il futuro. Nata con le contestazioni nel ritiro di Trigoria, la stagione dei lupacchiotti si trasforma in un vero e proprio  trionfo grazie ad un grande allenatore, che, diciamolo, sotto la facciata da gentleman è paraculo quanto gli altri (a certi livelli non puoi non esserlo) e grazie anche ad una campagna acquisti che ha portato a Roma un giocatore decisivo per ogni reparto: Benatia, Strootman e Gervinho. Senza dimenticarci Nainggolan e Maicon. L’anno prossimo si può e si deve puntare allo scudetto.

Napoli: Era la stagione delle novità dopo tanti anni di Mazzarri. Benitez ha convinto solo a tratti, ma dal nostro punto di vista è stata una stagione molto positiva e soprattutto futuribile. Sono arrivati grandi giocatori, Higuain e Mertens su tutti, e con qualche innesto soprattutto in difesa e a centrocampo il Napoli può essere davvero una delle pretendenti allo scudetto dell’anno prossimo.

Fiorentina: Stagione sfortunata per i viola. Provate a giocare voi quasi l’intero campionato senza i due attaccanti titolari, e che attaccanti! Se rimane Montella, con un terzino ed un centrale la viola potrà entrare di diritto nel novero delle squadre da battere del prossimo campionato.

Inter:  Terremoto societario e non solo in questa stagione. Via Zanetti, Milito e soprattutto Moratti. I nuovi capitali indonesiani uniti alla fame di un Mister come Mazzarri hanno rinnovato tutto l’ambiente che sembrava un po’ stantio negli ultimi anni. C’è da capire come si vorrà procedere, ma giocatori come Kovacic e Icardi possono lasciar intravedere uno spiraglio di ottimismo nel futuro nerazzurro.

Parma: Al rigore di Cerci Ghirardi ha rischiato l’infarto e non solo per il colesterolo dovuto al succulento culatello di Parma. La qualificazione in Europa che mancava da quasi  10 anni è il risultato di una pianificazione di una società che negli ultimi anni ha operato sempre in maniera impeccabile e di un allenatore, Donadoni, che sembra aver trovato finalmente la sua dimensione.

Torino: Finale thrilling in quel di Firenze. Senza il capocannoniere Immobile e con un Cerci che tradisce proprio nel momento più importante non possiamo fare altro che applaudire la stagione di Ventura e della sua creatura che è maturata e che probabilmente meritava un epilogo diverso. La maledizione toro purtroppo continua.

Milan: Stagione imbarazzante per i rossoneri. Una squadra costruita male e gestita peggio, non tanto nello spogliatoio, ma a livello dirigenziale. Le beghe societarie hanno innervosito un ambiente che già non navigava in acque tranquille e la mancanza di chiarezza e di programmazione, oltre al budget sul mercato ormai ridotto, non possono rendere ottimisti i tifosi rossoneri.

Lazio: Altra società in cui tifosi e dirigenza non remano dalla stessa parte. Lotito non molla e con il suo fido Reja già dall’anno prossimo potrebbe togliersi qualche soddisfazione. A patto di non vendere tutti i pezzi pregiati.

Verona: La rivelazione del nostro campionato. Un gioco spumeggiante ed un giovanotto ben oltre gli “enta” a realizzare 20 gol lì davanti. Un campione assoluto come Iturbe ed un impianto di gioco in cui tutti sanno cosa devono fare e in che modo. Standing ovation per Mandorlini.

Atalanta: Gli cambiano i giocatori, non gli regalano mai un acquisto di livello, deve riuscire a trovare sempre nuovi stimoli ad una rosa che ormai lotta sempre per lo stesso obiettivo eppure Colantuono riesce sempre a rendere i bergamaschi una squadra ostica da battere, soprattutto sul loro campo. Salvezza tranquilla e meritata.

Sampdoria: Da una situazione disperata Sinisa è riuscito  non solo a salvare la sua Samp, ma a renderla anche una squadra divertente. Francamente non eravamo così convinti che ci riuscisse e invece ha zittito tutti i suoi detrattori rilanciandosi alla grande dopo le sue ultime esperienze professionali tutt’altro che positive.

Udinese: Più bassi che alti nella stagione dei friulani. Forse si è giunti al capolinea della gestione Guidolin anche se Pozzo ci ha sempre abituato a colpi di scena degni di un film di Hitchcock.

Genoa: Dopo l’avvio disastroso di un acerbo Liverani la guida di Gasperini  ha normalizzato un ambiente sugli standard degli ultimi anni. Complimenti a lui e ai suoi cinque terzini schierati contemporaneamente che hanno implementato perfettamente la sua idea di calcio.

Cagliari: Cellino cambia poco e raggiunge sempre il risultato. Vende il suo pezzo più pregiato e veleggia senza patemi verso la salvezza. In questi giorni sta per cedere addirittura la società: è arrivato il momento della svolta per i sardi?

Chievo: Salvezza raggiunta soffrendo più del previsto, colpa probabilmente di una rosa un po’ meno competitiva degli ultimi anni. Complimenti a Corini che ha risollevato le sorti di una squadra che sembrava allo sbando.

Sassuolo: Senza il regno di Malesani forse il Sassuolo si sarebbe salvato con qualche giornata d’anticipo, ma per gli emiliani è andata bene così. Un altro anno di permanenza nella massima serie e piccoli/grandi talenti messi in mostra durante tutto l’arco della stagione. Stima per Di Francesco.

Catania: Arrivederci ai siciliani. La società ha osato troppo vendendo tutti i suoi miglior giocatori nel mercato estivo. Senza Marchese, Gomez e Lodi (poi rientrato a gennaio) la squadra non è riuscita a partire bene e si è andata via via ingrigendo con il passare delle giornate.

Bologna: Una rosa francamente non all’altezza della Serie A. Una difficoltà incredibile ad andare in gol ed un tasso tecnico veramente basso. Retrocessione meritatissima.

Livorno: Difesa colabrodo e giocatori limitati tecnicamente. Qualche interprete acerbo ed un unico grande attaccante che merita palcoscenici più importanti: bomber Paulinho.

Volevo ringraziare la redazione per quest’annata di calcio, tattica, pronostici e cantonate. Un grazie ed un abbraccio virtuale anche ai miei lettori e un augurio di un mondiale da ricordare. L’Italia secondo me non ha chances, ma spero che sia l’ennesima cantonata che prendo quest’anno! Buona estate e Forza Italia!

 

 

 

 

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