“Mi chiamo Anna Maria Carneglia ho 48 anni e sono passati ormai due anni dal momento in cui avevo chiuso nel cassetto uno dei miei più grandi desideri: quello di trovare un modo per aiutare chi vive ogni giorno le stesse difficoltà che provo sulla mia pelle. Due mesi fa ho rotto ogni indugio e ho deciso di lanciare questa petizione”.
La petizione lanciata da Anna Maria su Change.org e diretta a Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia e la Disabilità, ha già superato le 130mila firme.
“Vivo a Gaeta e sono spastica. Sono nata da un parto gemellare, al momento della nascita i medici non si erano accorti di me e così la mancanza di ossigeno ha causato mia spasticità. Alle scuole elementari ho imparato a scrivere con le letterine magnetiche, allora non c’erano i computer! Poi sono passata alla macchina da scrivere e infine al computer. Grazie alla tecnologia la vita delle persone con il mio stesso problema è migliorata parecchio. Quello che per molti è una banalità per noi rappresenta un grande ostacolo: la possibilità di firmare.
Quando ho richiesto la mia prima carta d’identità mi sono accorta che non riuscivo a firmare in quello spazio minuscolo. E così ci hanno scritto sopra “INCAPACE A FIRMARE”. Ogni volta che l’aprivo diventavo nervosa e desideravo lasciarla a casa e non farla vedere a nessuno. È così che è nata in me la paura di dover firmare qualcosa. Per qualche anno ho fatto parte di una cooperativa vicino a casa e anche lì dovevo firmare, davanti agli altri… ricordo i sudori freddi e la vergogna nei miei movimenti che aumentava per il mio imbarazzo. Due anni fa ho rinnovato la mia carta d’identità e ho provato a firmare. Il vigile che è venuto a casa diceva: “cerca di farla meglio in modo che si capisca”. Da quel momento ho avuto l’aiuto di mio padre a firmare, perché non volevo assolutamente quella scritta odiosa. Questo mi ha facilitata fino adesso, ma ora mio padre purtroppo è venuto a mancare.
Ora che sapete quanto può essere difficile firmare per una persona spastica, vi immaginate cosa possa essere aprire una Postepay, per la quale servono ben 5 firme? Ho lasciato perdere. Per quella come per tante altre cose. Ma ci sono cose importanti nella vita che non posso e non è giusto che io eviti solo per una firma. Perché in Italia, al giorno d’oggi, dobbiamo costringere disabili capaci di intendere e di volere a fermarsi davanti a un lavoro, all’acquisto di una casa, o al semplice ritiro della propria pensione?
Io chiedo una legge che autorizzi come firma in tutti i documenti le impronte digitali. Si tratterebbe di una misura che aiuterebbe tutte le persone in difficoltà a non sentirsi sempre dipendenti da qualcuno o qualcosa. Abbattiamo insieme questa barriera burocratica. Per favore, aiutaci a ottenere questa conquista verso la libertà e l’indipendenza condividendo e facendo firmare questa petizione!”
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