Il porno sulle donne marocchinate liberamente ispirato a “La Ciociara”di Moravia e frutto delle fatiche del regista Mario Salieri, è solo la punta dell’iceberg della mancanza di giustizia che vide le vittime delle violenze risarcite in minima parte e con notevole ritardo e ben pochi aguzzini assicurati alla giustizia militare. Ma le colpe sono da ritrovarsi anche nell’anonimato piovuto su questa nostra terra ciociara. Troppo bassa la voce e mancanza di intenti unici nei nostri rappresentanti di ieri, quelli di tutto il BassoLazio, nel richiedere rispetto, giustizia e memoria di quelle donne vittime di bestie immonde portate alla capezza dai propri comandanti francesi.
Non sappiamo cosa sia passato per la testa di Mario Salieri e non riusciamo nemmeno a comprendere bene come una donna, benché attrice e quindi pagata per farlo, possa accettare di offendere il ricordo di altre donne violentate. Forse solo la mancanza di conoscenza di un dramma, perché nessuno penserebbe mai di girare un porno sulla Shoa o sulle Foibe! Abbiamo nostalgia dei tempi in cui per girare le scene delle violenze, durante l’adattamento cinematografico di De Sica, si dovette quasi estrarre a sorte perché nessuno degli attori voleva interpretare il ruolo infamante dello stupratore. E oggi ci ritroviamo un regista a fare film per l’industria pornografica, tra l’altro non solo offendendo le vicende storiche ben note, ma più genericamente sdoganando lo stupro e rendendolo oggetto di voyeurismo.
Ieri i Goumiers e le loro sudicie divise a stuprare le donne ciociare, oggi Salieri a violentare la storia, il ricordo e la memoria! Ci schieriamo fin da subito con l’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate che in queste ore sta chiedendo lo “stop” alla proiezione e promozione del film. A difesa di questa terra e della nostra storia.
Associazione Culturale ViviCiociaria