L’Italia vede per la prima volta dopo 20 anni un calo nei numeri relativi all’Università: il numero di laureati scende dal 28,9% nel 2020 al 28,3% nel 2021. Il calo è di mezzo punto ma, guardando all’Europa, l’Italia appare in penultima posizione secondo questo dato, mentre gli altri stati vivono una progressione generale, in particolare Francia e Spagna.
Nonostante l’Italia abbia messo l’istruzione al centro della sua politica da vari decenni, i problemi si riscontrano anche nel declino dei numeri delle nuove immatricolazioni: erano 320.863 nell’anno accademico 2021-2022 contro 330.266 di quest’anno. Si parla di un calo di ben 10.000 iscritti.
Le motivazioni del calo
Le motivazioni all’origine di questo calo possono essere racchiuse nei costi troppo elevati delle università italiane che, per gli studenti fuori sede raggiungono costi proibitivi che includono affitto, trasporti e spese per la casa. A ciò si aggiungono, per tutti gli studenti, le spese dei trasporti per raggiungere la propria sede, spesso poco efficienti, i costi dei materiali didattici e tutte le spese extra.
In particolar modo nel nuovo anno accademico 2022-23, le spese, a causa del rincaro dei prezzi generale, sono aumentate ulteriormente raggiungendo, soprattutto per gli affitti, prezzi esorbitanti. Il rincaro degli affitti e delle bollette ha ostacolato l’immatricolazione di una buona fetta della popolazione studentesca, specie nelle grandi città. Un altro fattore negativo concomitante è stata la ripresa delle lezioni esclusivamente in presenza, costringendo tutti gli studenti a cercare casa nello stesso momento.
Le risorse del web e le soluzioni
Una valida soluzione per garantire a tutti gli studenti l’accesso all’istruzione universitaria arriva dal mondo del web, con le sue realtà telematiche. L’università telematica, con costi ridotti rispetto a un’università tradizionale, garantisce maggiore flessibilità e comodità nell’organizzazione del tempo, favorendo anche gli studenti lavoratori. Per poter valutare e confrontare i costi di un’università telematica, è possibile ricorrere al confronto online che raccoglie tutti i dati fondamentali di ogni ateneo.
Questo tipo di conciliazione di piattaforme digitali e didattica non è cosa nuova, ma solo a causa dell’emergenza pandemica ne sono stati compresi e accolti i benefici. I vantaggi derivati da questi modalità di formazione sono numerosi: risparmio sui trasporti, sui materiali e sull’affitto; riduzione dello stress; organizzazione più autonoma delle giornate; potenziamento della produttività; accessibilità totale alle lezioni.
Se si vuole ampliare il proprio ventaglio di competenze, online è anche possibile cimentarsi nelle professioni digitali, accessibili attraverso dei corsi di laurea seguiti da master o attraverso dei corsi di formazione online incentrati sulle figure più richieste: data analyst, cyber security specialist e web developer. Le competenze digitali sono attualmente quelle maggiormente richieste dal mercato, assieme alle competenze green.
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