Urticato in faccia da grossa medusa. Turista allergico salvato dalla professionalità del bagnino

  
 Preparazione, professionalità e vigilanza ininterrotta da parte dei bagnini della cooperativa “Emarilù” hanno provvidenzialmenteprevenuto ed evitato, a Sperlonga, un epilogo tragico ad una criticità che aveva avuto origine in acqua e che si stava consumando sulla battigia, tra l’apprensivo sconcerto di tanti astanti. Un turista del Regno Unito John C., 77 anni di Londra, in vacanza a Sperlonga, era entrato in acqua verso le 11,30 per godere il piacere di un bagno.

Imbattutosi in una grossa medusa, ha subito avvertito in faccia il classico bruciore urticante, per cui ha fatto ritorno a riva. Ma, proprio perché il suo fisico è, da tempo, risultato allergico al contatto con questa specie un tempo definita Celenterati, l’uomo ha iniziato a manifestare, in maniera inconfondibilmente critica e preoccupante, i classici sintomi dello shock anafilattico provocati dal contatto della pelle umana con le meduse: sistematica chiusura dell’epiglottide ed eruzione cutanea sulla parte colpita; in questo caso proprio sul volto. La criticità della situazione non è sfuggita al bagnino della torretta comunale operativo nei pressi dello stabilimento “La Casetta”, Matteo Tammetta, già protagonista, con il collega Roberto Palazzi, cinque giorni fa, del salvataggio in acqua di tre anziani bagnanti di Napoli, in grande difficoltà. Immediatamente, dopo aver allertato il 118, l’operatore della “Emarilù”, insieme al responsabile tecnico della cooperativa, Federico Virgilio, prontamente accorso sul posto, ha praticato le prime attenzioni terapeutiche all’anziano londinese, così da limitare le conseguenze della bruciatura della medusa prima delle cure mediche vere e proprie cui è stato sottoposto da parte dei medici dopo che l’ambulanza lo ha trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” a Fondi. Un gratificante messaggio di encomio, da parte del sindaco Francescantonio Faiola, ha raggiunto l’intera struttura della Emarilù, presieduta da Marcello Masci, la cui azione ha evitato che, da oltre dieci anni, nel nelle ore in cui i suoi operatori sono attivati nel servizio, sui sei chilometri del litorale di Sperlonga, non c’è stato un solo caso di decesso in acqua per annegamento a causa di latitanza o di negligenza nel servizio di prevenzione affidato dal comune alla cooperativa.

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