L’Assessorato alle Opere Pubbliche e Turismo ha indetto un concorso di idee per la selezione di progetti volti alla valorizzazione e fruizione della splendida cisterna borbonica posta sotto piazza Guglielmo Marconi (Piazza Santa Teresa).
Al complesso si accede attraverso un tombino d’epoca fascista, da cui si penetra in un basso cunicolo che porta ad un una delle due campate intercomunicanti di cui si compone il vano sotterraneo di circa 250 metri quadrati con una altezza all’imposta delle volte di circa 4 metri ed una capienza di circa 1000 metri cubi. Il manufatto esistente è geometricamente riconducibile ad un prisma a base rettangolare caratterizzato da un sistema di campate quadrate composte da volte a vela. Il numero di campate è di dodici dall’interasse di sei metri, con pilastri in muratura a sezione quadrata con lato di 120 centimetri. L’altezza delle volte all’imposta è di sei metri e trenta centimetri e alla chiave è di otto metri. Il sistema è perfettamente stereometrico nel solco della tradizione costruttiva borbonica. I muri rivestiti di intonaco impermeabile a cocciopesto sono realizzati in mattoni evidentemente ottocenteschi, mentre le volte sono realizzate con conci di tufo e mattoni di fattura moderna.
La Cisterna venne probabilmente predisposta per recepire le acque di una falda scoperta nel 1857 allo sbocco sulla piazza della nuova strada e già utilizzata in epoca romana come testimoniano le strutture ivi reperite. L’acqua accumulata doveva rifornire il piano inferiore dell’attuale Municipio (ex monastero che i Borboni ampliarono a metà ‘800 trasformandolo in una caserma militare). In particolare, le stalle del reparto di cavalleria: i cosiddetti Stalloni che costeggiano l’attuale “Corte comunale”.
Il concorso è gratuito, aperto ad architetti ed ingegneri abilitati che potranno partecipare in qualità di liberi professionisti singoli, associati o uniti in raggruppamenti temporanei.
“L’obiettivo – spiega l’Assessora alle Opere Pubbliche Eleonora Zangrillo – è di raccogliere idee per la riqualificazione della Cisterna attraverso una progettazione definitiva ed esecutiva. La proposta progettuale dovrà garantire un’adeguata fruizione da parte del pubblico, ivi comprese le persone diversamente abili. Per garantire al visitatore una visione della struttura completa sarà realizzata una passeggiata tramite passerella/pontile ed un adeguato impianto di illuminazione diffusa e puntuale chiamato a valorizzare gli elementi architettonici della struttura. Particolare cura dovrà essere dedicata alla progettazione di una piccola struttura esterna, possibilmente trasparente, che dovrà contenere un elevatore ed una scala per consentire l’ingresso alla Cisterna. Minore impatto avrà il progetto e più garanzie darà sotto il profilo dell’accessibilità e migliore sarà la valutazione finale”.
“Anche la struttura della Cisterna borbonica – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo – deve originariamente risalire all’epoca romana, naturalmente collegata al Cisternone di Castellone attraverso un condotto per caduta. Questo collegamento fu esplorato a suo tempo dal Podestà Tonetti a bordo di una zattera che, pur degradata, fu poi ritrovata nel Cisternone. Con il vorticoso sviluppo edilizio del dopoguerra, non siamo riusciti ancora ad intercettare l’antico circuito di collegamento. Speriamo di poterlo fare con la prossima apertura della cisterna di Piazza Santa Teresa. Formia si conferma per questa straordinaria caratteristica di ‘città delle acque”. Valorizzare la cisterna e renderla visitabile è un ulteriore tassello del mosaico a cui lavoriamo da tempo. Il progressivo recupero dei siti archeologici – conclude -, oltre ad arricchire l’offerta culturale e turistica della città, testimonia la ricchezza di servizi che Formia era in grado di offrire già più di due mila anni fa”.