Vandali all’ex idrovora di Monte San Biagio, l’associazione “Sughereta Villa San Vito” torna a chiedere la videosorveglianza

Ancora atti di vandalismo all’ex idrovora di Monte San Biagio.

A darne notizia è l’associazione socio culturale “Sughereta Villa San Vito” che gestisce la struttura ormai da diversi anni. Dopo i writers che, qualche tempo fa, presero di mira le mura centenarie dell’edificio principale, questa notte ignoti hanno divelto le fioriere, la vegetazione circostante, peraltro facente parte di un’area protetta, e la centralina elettrica.

Danni complessivi per poche centinaia di euro che però hanno lasciato i membri dell’associazione con l’amaro in bocca.

Dopo l’ultimo restyling finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del quale è stato completato l’Ecomuseo, i volontari del sodalizio hanno infatti fatto del loro meglio per mantenere in ordine la struttura, tinteggiandola ed acquistando oggetti di arredo che però molto spesso vengono danneggiati.

Stessa cosa per quanto riguarda l’area esterna: pulita a cadenza regolare dai volontari, i quali investono di tasca propria per la manutenzione del verde che però viene deturpato con l’abbandono di rifiuti e scarti di ogni sorta. Nell’ultimo raid, oltre ad aver divelto le fiorire, i vandali le hanno anche gettate nel vicino corso d’acqua causando un ulteriore danno ambientale.

Incredibile ma vero, è assai frequente persino il ritrovamento di escrementi sia animali che umani. Una situazione insostenibile per l’associazione Sughereta Villa San Vito che torna a chiedere al Comune sia un’adeguata delimitazione dell’area sia un impianto di videosorveglianza.

«Poche telecamere – hanno fatto sapere dal sodalizio – sarebbero sufficienti a preservare un patrimonio dall’inestimabile valore. Provvedere a riacquistare, volta per volta, le attrezzature divelte del resto è sicuramente più costoso dell’acquisto di un paio di occhi elettronici».

L’ex idrovora è un sito di grande interesse per la piccola cittadina di Monte San Biagio: oltre ad essere immersa in una delle sugherete più rare d’Italia è meta di visite scolaresche e turistiche. Negli anni passati è stata anche oggetto di un importante studio della Sapienza per la produzione di energia pulita sfruttando la forza dell’acqua.

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