di Alessandra Aprea e Maria Ida Romeo
Alessandro Siani inizia il nuovo anno cinematografico con la sua terza commedia, “Mister Felicità”. Il film, volto a raccontare la difficile ricerca della felicità, vede come protagonista Siani nelle vesti di Martino, un giovane napoletano pessimista che vive in Svizzera a carico della sorella Caterina (Cristina Dell’Anna) e passa le sue giornate lamentandosi della sua sfortuna, ripetendo in continuazione “Ma chi me o’ fa fa’?!”.
A seguito di un incidente che porta la sorella all’immobilità, Martino è costretto a rimboccarsi le maniche lavorando al posto di Caterina come “collaboratore domestico” a casa del Dottor Guglielmo Gioia (Diego Abantuono), famoso mental coach specializzato nel far ‘pensare positivo’ persone dell’alta società e dello show business.
Ed ecco che arriva il colpo di fortuna: durante l’assenza del Dottor Gioia, Martino si finge suo assistente, diventando così Mister Felicità. Proprio in questa veste, incontra la famosissima campionessa di pattinaggio Arianna Croft (Elena Cucci) che dopo una stupida caduta sul ghiaccio si chiude in se stessa non trovando motivazioni per continuare a gareggiare. I campionati europei di pattinaggio si stanno avvicinando e Mister Felicità dovrà impegnarsi al massimo per far tornare Arianna in pista, ostacolato anche dalla pesante madre della campionessa (Carla Signoris). Riuscirà Martino nel suo intento?
Ricca di colpi scena e ispirata alla crisi economica e sentimentale del nostro Paese, la super commedia di Siani è riuscita a far ridere ed emozionare ancora una volta il pubblico italiano, toccando temi fondamentali del nostro vivere quotidiano come il pessimismo, la rabbia, la disoccupazione, la malavita, la corruzione nel mondo sportivo, coinvolgendo, però, anche tematiche più serene come le radici familiari, la collaborazione e l’amore. Tutto ciò contornato dalla comicità e sensibilità di Siani che non scade mai in volgarità.
In occasione della prima del film, nella serata presentata da Erasmo Lombardi Di Perna, il cinema/teatro Ariston di Gaeta ha avuto come ospite d’onore Umberto Scipione, compositore delle colonne sonore dei tre film di Siani e il Gazzettino del Golfo non ha perso l’opportunità di scambiare due piacevoli chiacchiere con il Maestro che si è mostrato molto disponibile e amichevole.
Maestro, a chi o a che cosa si è ispirato per la realizzazione della colonna sonora di “Mister Felicità”?
Io inizio dal copione, quindi la storia musicale la costruisco là. Inizio a scrivere, poi l’ispirazione mi arriva dalle immagini.
Mister Felicità racconta la difficile ricerca della felicità, Lei è riuscito a raggiungerla?
Per scaramanzia non voglio dire di averla raggiunta; diciamo che mi sento realizzato nell’aver portato la mia professione ad un livello che mi dà molte soddisfazioni ma se questo coincide con la felicità non lo so.
Lei ha lavorato nei tre film di Siani; quale crede sia il segreto di questa collaborazione?
Noi abbiamo una grande affinità emotiva: riusciamo a sentire le stesse emozioni nelle stesse situazioni. Alessandro ha sempre la battuta pronta; infatti, quando una cosa ci piace dice “me è venutò nu’ fridd ‘ncuoll” che è diventato un po’ il termometro della nostra collaborazione. Quando un’immagine o una musica ci fanno venire questo brivido vuol dire che funziona. La nostra connessione è dettata appunto da un’affinità di sensibilità: ci emozioniamo per le stesse cose e ci arrabbiamo per gli stessi motivi. Non abbiamo mai litigato.
Nelle ultime scene del film Siani dice “Quando si è da soli la felicità dura un attimo ma magari se condivisa dura nu’ pocò e’cchiu’”, concorda?
Assolutamente sì. La trovo una frase bella, toccante, molto autentica e vera. Siani è veramente quello che appare, sempre scherzoso, sempre pronto alla battuta, però, poi ,è una persona molto sensibile. Si emoziona quando sente la musica, ad esempio in quella della frase citata lui si è emozionato con le lacrime agli occhi, ciò denota un animo sensibile.
Forte, profonda e rispettosa, così appare l’amicizia che lega Scipione e Siani. Un’amicizia coronata da un omaggio che il regista e attore partenopeo fa al compositore gaetano registrando alcune scene nella sua città natale. Un film piacevole, non volgare, diverso dalla corrente e adatto alla visione di grandi e piccoli.