Sabato 5 Marzo si è tenuto l’incontro pubblico del “Comitato No Parcheggio Villa delle Sirene” per presentare ai cittadini il progetto di “restyling” della Villa. Tale intervento, come è noto, fu annunciato dallo stesso Sindaco al termine della battaglia che fermò la costruzione del mega parcheggio interrato nella storica piazza cittadina, nel tentativo di recuperare un po’ del consenso perduto. La stessa amministrazione aveva annunciato con enfasi di voler coinvolgere il quartiere nella definizione dei lavori, cosa mai avvenuta, a tal punto che il nuovo progetto di riqualifica, per il quale si sono già avviate le procedure del bando, non è stato neanche reso noto ai cittadini. E’ stato quindi il Comitato ad illustrare il progetto ai presenti chiedendo loro cosa ne pensassero. Da quanto emerso nell’ampia discussione sono risultate forti criticità specifiche ed una contestazione unanime all’impianto complessivo dell’intervento. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale classifica la Villa come “Paesaggio degli insediamenti urbani”, area per cui la normativa vigente prevede forti vincoli e tutele dal punto di vista architettonico e naturale. In particolare la Legge Regionale 24/98 prevede per tali zone che gli interventi siano volti: “…al mantenimento delle caratteristiche, tenuto conto delle tipologie architettoniche nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi ed alla valorizzazione dei beni del patrimonio culturale e degli elementi naturali ancora presenti…” Al contrario l’attuale progetto prevede modifiche radicali che non tengono in alcuna considerazione l’attuale conformazione della piazza ed il suo valore storico, senza peraltro apportare alcun vantaggio sul piano funzionale, aggregativo e rispetto alla viabilità, anzi producendo addirittura problematiche di vario genere. Tutto questo comporterebbe una spesa esorbitante di 600 mila Euro a fronte di un risparmio considerevole che seguirebbe ad un intervento più razionale e rispettoso dell’attuale assetto. La forma della Villa infatti verrebbe completamente modificata e trasformata in un semicerchio. I monumenti, tra cui quello ai caduti di Elena, verrebbero spostati ai margini. L’attuale tratto residuo dell’antico Corso Attico, che attualmente possiede una grande importanza per la circolazione interna della piazza limitando anche il congestionamento di lungomare Caboto, oltre a contenere 21 parcheggi per le auto, scomparirebbe. Nel versante opposto della Piazza la strada situata di fronte alla palazzina che la sovrasta diventerebbe apparentemente strettissima e tortuosa, apparentemente più simile ad una pista per i Go -kart, della quale peraltro non si evince la larghezza esatta, creando limitazioni per eventuali mezzi di soccorso o manovre di carico e scarico delle merci. I Parcheggi della piazza diminuirebbero ulteriormente, in barba al grande fabbisogno sbandierato pochi mesi fa. Si perderebbero infatti tra i 5 e gli 11 posti auto (a seconda che si contino o meno quelli attualmente occupati dal fruttivendolo), oltre a circa 10 posti per i ciclomotori. Dall’attuale progetto risulta inoltre che la vegetazione, importante polmone e già in passato fortemente ridimensionata, verrebbe ulteriormente ridotta perdendo 5 pini monumentali sui 18 complessivi che godono di ottima salute ma che probabilmente saranno dichiarati malati o pericolosi per giustificare l’intervento. Sarà inoltre mortificato l’aspetto della socialità e la possibilità di usufruire della piazza per momenti aggregativi, assemblee o manifestazioni culturali, alla luce del fatto che la presenza del prato non lascerà spazio ad aree calpestabili, fatta eccezione per il viale e l’area giochi per bambini. Il tutto verrà recintato in stile “Alcatraz”. Nel progetto non è visibile neanche la fontana pubblica attualmente presente e la bacheca utilizzata dai residenti e dalle associazioni per informazioni vitali che riguardano il quartiere e la città. Dai numerosi interventi inoltre sono emerse grandi preoccupazioni per quanto concerne la tempistica e la durata di lavori tanto invasivi, che sicuramente creeranno grandi disagi, rese ancor più forti dall’approssimarsi dei mesi estivi. Alla luce di quanto esposto i presenti chiedono che l’Amministrazione porti immediatamente il progetto in Consiglio Comunale, che il bando venga annullato, e che nuovi eventuali interventi futuri vengano concordati con il quartiere come promesso. Se questo non accadrà e se non vi saranno risposte pubbliche alle domande poste i residenti sono pronti ad una nuova mobilitazione. Alla luce della scarsa trasparenza e del mancato coinvolgimento della città nella definizione e nell’esecuzione di grandi e costosi interventi che stanno coinvolgendo l’intera città, come quello descritto, il Comitato ha inoltre deciso all’unanimità dei presenti di trasformarsi in un nuovo soggetto denominato “Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici”, per continuare con più forza il proprio impegno di coinvolgimento, verifica e proposta.
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