Ne abbiamo parlato nella nostra rubrica di filatelia e numismatica lo scorso 18 ottobre, il vino Cesanese del Piglio è un prodotto laziale che non ha nulla da invidiare ai più famosi vini toscani o siciliani. Purtroppo resta però ancora poco conosciuto rispetto a nomi più celebri e i vini laziali in generale trovano poco spazio nel panorama enogastronomico nazionale e internazionale.
È uno dei tre vini laziali DOCG, insieme al Cannellino di Frascati e al Frascati Superiore ed è prodotto in provincia di Frosinone, in particolare nei comuni di Piglio e Serrone, ma anche ad Anagni, Acuto e Paliano.
Esistono due tipologie di questo vino:
– “Cesanese del Piglio” o “Piglio”;
– “Cesanese del Piglio” o “Piglio Superiore”.
Entrambe devono essere conformi al disciplinare di produzione e la differenza sta nel grado di invecchiamento, che deve essere minimo di 20 mesi per la variante “Piglio Superiore”. Proprio l’invecchiamento gli fa raggiungere un titolo alcolometrico anche del 14,00% vol e in tal caso può forgiarsi del titolo “Riserva”.
Dal punto di vista organolettico, il Piglio ha un colore rosso rubino, mentre il Piglio Superiore tende al granato; anche gli aromi e i profumi risentono dell’invecchiamento e vanno dalle note più fruttate delle bottiglie meno invecchiate a quelle più complesse e ricche delle bottiglie di “Superiore” e “Riserva”. Il sapore è secco, con retrogusto amarognolo e un buon corpo ed è abbinabile con secondi piatti di carne e formaggi mediamente stagionati. Ma l’abbinamento è davvero perfetto con i piatti tipici laziali e della ciociaria, con cui questo vino da il meglio di se.
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